BTp. Gli investitori stranieri per ora ci credono ma c’è l’incognita Pil

I Btp italiani sembrano piacere agli investitori esteri. Per i titoli di Stato italiani sembra che sia cambiato il vento negli ultimi due mesi nonostante le incertezze della politica interna. A far leva su questo aspetto ‘positivo’ c’è stato l’accordo con Bruxelles sulla manovra economica e una politica economica espansiva decisa dalle principali banche centrali internazionali, su tutte la Fed. Lo dimostra la riduzione del calo di rendimento e spread dei Btp, il gradimento sul mercato dei titoli di Stato e le prime timide indicazioni sul fronte dei flussi di capitale.

Per Bankitalia è ancora presto e non si esprime su questi elementi ma la società americana State Street Global Advisor sottolinea come i grandi investitori istituzionali esteri, da dicembre dello scorso anno, sono tornati ad acquistare BTp.
SSGA spiega che nel quarto trimestre, gli investitori hanno ridotto la loro esposizione in BTp ma a partire da dicembre 2018 questo trend ‘negativo’ si è interrotto e gli acquisti sui mercati secondari di BTp sono tornati sui livelli medi dell’ultimo quinquennio. “I dati relativi ai flussi degli investimenti a lungo termine, che riguardano in prevalenza gli investitori internazionali, hanno evidenziato un solido miglioramento dei BTP a dicembre. Il ritorno del sentiment verso i BTP è stato spesso passeggero negli ultimi sei mesi del 2018 ma, per ora, gli investitori non stanno ritornando ad un posizionamento più difensivo”, si legge nel rapporto.

Il report indica, solo se, in un determinato arco temporale, i gestori hanno aumentato o diminuito la loro esposizione rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Tra chi crede all’Italia c’è Aviva Investors, asset manager che fa capo al colosso britannico delle assicurazioni ma c’è anche chi ha timore e si tiene alla larga dai Btp. Una scelta, quest’ultima, dovute alle incertezze sul medio e lungo termine. C’è, giustamente, il problema della crescita e un calo prolungato del Pil può mettere a rischio la sostenibilità del debito. Se nei prossimi mesi non ci sarà almeno una timida ripresa il governo di Roma dovrà prendere in considerazione di varare una manovra bis. E questo significa che l’Italia non sarà più appetibile tranne che forse per gli speculatori.

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