Busco assolto. Non è lui l’assassino di Simonetta Cesaroni

La Corte d’assise d’appello del Tribunale di Roma. ha assolto Raniero Busco, dall’accusa do aver ucciso Simonetta Cesaroni, l’ex fidanzata trovata morta il 7 agosto 1990 nel palazzo di via Carlo Poma 2 a Roma.

Dopo circa due ore di camera di consiglio la Corte d’assise d’appello del tribunale di Roma ha assolto Raniero Busco dall’accusa di aver ucciso Simonetta Cesaroni, l’ex fidanzata trovata morta il 7 agosto 1990 nel palazzo di via Carlo Poma 2 a Roma.

Il 26 gennaio 2011 Busco era stato condannato in primo grado a 24 anni di carcere per omicidio volontario. Oggi i giudici hanno ribaltato la sentenza, assolvendo Busco per “non aver commesso il fatto”.

Decisiva per l’assoluzione di Raniero Busco la perizia disposta dalla Corte d’Assise d’Appello. Secondo le risultanze della perizia il segno su un seno di Simonetta non sarebbe riconducibile ad un morso di Busco e sul reggiseno della ragazza oltre al Dna dell’ex fidanzato comparirebbero altri due Dna.

Busco è stato colto da malore dopo la pronuncia di assoluzione della Corte d’Assise d’Appello di Roma. Sorretto dal fratello e attorniato da una gran ressa di telecamere e fotoreporter l’ex fidanzato di Simonetta è stato portato in una stanza dai carabinieri che svolgono l’ordine pubblico in Corte d’appello.

“Esiste una giustizia”, così il fratello di Raniero Busco mentre lo sorreggeva e lo scortava fuori l’Aula della Corte d’assise d’Appello. Tanti gli amici di Raniero presente, visibilmente commosso, hanno gridato frasi di incitamento all’uomo assolto oggi dall’accusa di omicidio volontario.

“E’ una sentenza emessa dall’unico organo deputato ad emettere una pronuncia in appello. Va rispettata e rispettata”. E’ il commento del procuratore generale, Alberto Cozzella, alla sentenza. “All’esito del deposito delle motivazioni – ha aggiunto Cozzella – decideremo il da farsi. Non è escluso, anzi assolutamente probabile, che ricorreremo in Cassazione”.

“Sono molto soddisfatto perché è stata assolta una persona estranea ai fatti”. Questo il commento a caldo di Franco Coppi, uno dei difensori di Raniero Busco, commentando la decisione della Corte d’assise d’Appello. In merito alla perizia disposta dalla Corte che ha smontato l’impianto accusatorio del processo di primo grado il penalista ha aggiunto: “Se la Corte ha deciso per una nuova perizia è perché riteneva insufficienti le prove acquisite in primo grado”. Dello stesso tenore le dichiarazioni dell’altro avvocato di Busco, Loria, per il quale “la pronuncia della Corte ci riempie di fiducia: oggi è stata dimostrata la necessità del processo d’appello grado perché i giudici in primo grado possono anche sbagliare”.

“Sono rimasto profondamente sorpreso da questa decisione dei giudici; soprattutto perché hanno sentenziato un’assoluzione piena di Busco, sembra senza neanche ritenere esistente alcun dubbio”. Lo ha detto l’avvocato Massimo Lauro, patrocinatore di parte civile per Anna Di Giambattista, madre di Simonetta Cesaroni, alla decisione della prima Corte d’assise d’appello di mandare assolto l’ex fidanzato Raniero Busco. “Tutto questo mi fa pensare molto – ha concluso Lauro – a fine luglio avremo le motivazioni della sentenza e decideremo di conseguenza cosa fare, se impugnarla ai fini delle statuizioni civili”.

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