Buttiglione boccia il Cav. Ppe in Italia solo con Casini leader

L’idea è semplice e naturale. Creare in Italia una sezione del Partito Popolare Europeo che riunisca definitivamente tutti i popolari e moderati italiani. Franco Frattini, ex ministro degli esteri del governo Berlusconi, da Bruxelles per il congresso del Ppe nelle vesti di presidente della Fondazione De Gasperi, lancia la proposta. La stessa linea portata avanti negli ultimi mesi dal segretario del Pdl, Angelino Alfano. Ma ad entrambi, Rocco Buttiglione, da Marsiglia per rappresentare il partito di Casini in occasione del congresso del Ppe, risponde picche. il problema è sempre lo stesso per l’Udc: Silvio Berlusconi. “Penso sia possibile riunificare l’area moderata in Italia. Ma in Italia c’è stato uno scontro su questo – dice il professore-  Berlusconi l’altro ieri ha vinto e unito i moderati, poi ieri ha rotto l’unità e ha perso: oggi si può riunire questa area, ma certo non è possibile riunirla sul berlusconismo, forse su Casini, di certo non su Berlusconi. E’ in crisi la politica ‘televisiva’ e quella dei sondaggi, siamo dopo la fase del berlusconismo”. “La fase del berlusconismo è finita – prosegue – occorre mettere in campo forze nuove”. Molto dipenderà, sulle intese future, le scelte del Pdl sul governo Monti. “Giudicheremo – dice – dall’atteggiamento che le forze terranno nell’appoggiare il governo Monti, dopo possiamo parlare di costituente dei moderati”. Buttiglione sottolinea la necessità di una “riforma dei partiti in Italia per garantire che siano i cittadini a scegliere i candidati”. E indica la sua personalissima strada, quella tedesca a lui tanto cara, per scegliere il leader ovvero “la possibilità che sia l’assemblea del partito ad indicare tramite voto segreto il proprio candidato”. Un modo per dire che l’Udc non accetterebbe mai un candidato leader imposto dall’alleato. Il pensiero va naturalmente al segretario del Pdl, Angelino Alfano, incoronato dal Cav suo successore alla guida del partito. “Alfano ha un grande destino politico ma deve uscire dall’ombra di Berlusconi. All’ombra delle querce non nascono platani ma solo funghi”. “Noi – mette in chiaro l’esponente dell’Udc – non rientriamo in partito governato da chi ha perso. Se si vuole fare un Ppe in Italia non possono passare sotto silenzio alcune cose come il fallimento di un partito identitario che ha privilegiato l’alleanza con la Lega Nord”.

 

 

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