Cad e Italia liberaltarocco…

L’anno bisestile prosegue impietoso a mietere vittime nel Piano Strategico della Globalizzazione Usa-Ue, processo in parte iniziato con Tangentopoli, proseguito  con le Primavere Arabe Taroccate. Il tutto ha prodotto l’indebolimento delle democrazie, dando spazio ad ogni forma di autoritarismo. Fino a consentire il proliferarsi di un terrorismo ‘laico-religioso’ espresso dallo Stato dell’Isis, che si dice fantasma, ma che ha spalmato i propri ‘fantasmi’ così tanto e a dismisura da divenire fenomeno di ‘terrorismo globalizzato’. La gente ancora si chiede, come il mondo civilizzato e in possesso di alte tecnologie così sofisticate  tali da controllare il movimento di una formica, sia potuto cadere in questo stato di pericolo. Proviamo a dare in sintesi le nostre risposte, prima a livello globalizzato, poi a livello nazionale. Prima parliamo delle falle Piano Usa-Eu: ‘Mancanza di lucidità politica nel convincimento di controllare i territori solo tramite  via ‘eterea’ e non ‘sul posto. Mancanza di visione politica pensando di gestire la globalizzazione solo favorendo la finanza e trascurando l’industria. Mancanza di sensibilità politica nel non saper intervenire nelle banche, che senza industria, si sono drammaticamente riempite di finanza, arrivando al tracollo. La libera follia dei grandi magnati della finanza a pensare di gestire la globalizzazione da loro stessi, e dai sodali, servendosi dei politici costruiti nei loro laboratori.  Portare la politica ad essere avulsa dal pensiero ed a valle, solo canina attuatrice degli obiettivi cinici dei ‘tecnici finanziari visionari’. Ovvero, agire con il convincimento di poter controllare il mondo solo dall’alto mentre i singoli territori si sono anarchicamente attrezzati ed hanno messo in crisi sia l’economia reale (petrolio) che la finanza (sportello). Se l’arte della politica non torna a monte di tutto, dovremo solo pensare alle sopravvivenze. Il nostro Paese con Tangentopoli è stato l’avamposto delle ‘primavere taroccate’. Il disastro politico della Prima Repubblica avrebbe dovuto in maniera veloce trasformare il Paese da ‘Pubblico dei Privilegi’, a ‘Privato  dei Meriti’ con socialità sostenibile. Affascinante partita di fine secolo, lasciata purtroppo ai politici ‘salvi’, ovvero i comunisti lasciati ‘salvi’ dai terremoti giudiziari. Non potevano certo essere loro, per inadeguatezza di pensiero, gli attuatori della Rivoluzione Liberale indispensabile. Il ‘Mago Silvian’ percepita questa indispensabilità si fa legittimare il progetto di Forza Italia, assicurando l’attuazione della Rivoluzione Liberale. Purtroppo nel corso del suo delirante protagonismo di visionario politico, capisce che il vero potere si gestisce da ‘Magnate Globalizzato’ e non certo da ‘Statista’, seppur di successo. La sua accelerazione a crescere ‘personalmente’ lo porta prima a tradire la rivoluzione liberale, anche per non avere la Casta ostile, e poi ad avere un’amicizia ‘fraterna’ con Putin senza legittimazione Usa-Ue. Tutto questo succedersi si chiama nefasta ‘Seconda Repubblica’, che rappresenta la dipartita. Dopo nel vuoto democratico consentito da ‘Re Giorgio’ si offre prima Monti ai poteri forti Ue, affidando loro il guinzaglio, quindi, archiviata la ‘scelta civica’, viene cooptato Enrico Letta  per tentare un Governo di coalizione. Vista la mancanza di incisività i poteri forti scelgono Renzi per impostare i canoni della ‘Terza Repubblica’, che dimostra di avere autoritarismo, pur se con le mani in tasca. Squadra internazionale e progetto capace di trasformare il Pci-Pds-Ds-Pd in quell’entità che già a Tangentopoli non seppe sfruttare l’occasione storica di potere. Oggi con un Pd di ‘coalizione’, insieme a ‘rifugiati convertiti’, a Verdini, ai siciliani e con un opposizione dialogante, sforna le riforme e si contrappone al sindacato medievale. La politica dei ‘reduci mascherati’ della Seconda Repubblica si riduce a come comporre un Sistema a tutto campo  capace di fare argine all’emergente ‘Contro-Sistema’, leggi M5s, che si erge a vergine attuatore del progetto di liberalismo sociale base della vera Terza Repubblica, senza avere nei propri armadi scheletri o colpe generazionali. A livello nazionale oggi si cerca di fortificare il Sistema con la semplificazione parlamentare, vedi Senato, e a catalizzare poi quei voti che furono di Forza Italia al suo esordio, infatti fu una sorta di  legittimazione liberal-popolare, poi tradita. Insomma il Paese si trova oggi a sensibilità popolare come gradibilità  tipo ‘Sanremo’, vota uno su due e tra il 50% c’è pure il consenso Cinque Stelle. Dopo la dipartita della Seconda Repubblica si è aperta un’altra partita, quella della Terza Repubblica al netto totale della Seconda.

Gerardo Rosa Salsano

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