Hanno truffato banche ed enti pubblici con 4000 operazioni inesistenti. Per questo oggi il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Cagliari ha effettuato tre arresti, una misura interdittiva e il sequestro preventivo del caseificio della società Cdc Srl, Caseificio del Campidano, per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro, frutto di proventi dell’attività illecita. Il Gip del Tribunale di Cagliari Giorgio Altieri, su richiesta del pm Gaetano Porcu, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare personale e patrimoniale per Gian Franco Unida e Andrea Unida , padre e figlio, 65 e 40anni di anni di Guspini (Vs) e Roberto Cabitza 57enne di Cagliari, ritenuti promotori ed organizzatori di un articolato sistema fraudolento finalizzato a una ingente frode ai danni di enti pubblici e privati, con il conseguente fallimento della società “Antichi Sapori Gonnosfanadiga Srl”. I reati contestati sono di bancarotta fraudolenta, frode fiscale e truffa finanziaria ai danni di istituti di credito, Argea e Agenzia delle Entrate. In particolare, le indagini hanno consentito di accertare che “l’agguerrito gruppo criminale”, capeggiato da Gianfranco Unida quale amministratore di fatto della società “Antichi Sapori Gonnosfanadiga Srl”, aveva formato falsi bilanci allo scopo di far lievitare la reale capacita’ economica della societa’, ubicata solo cartolarmente nel Medio Campidano ma di fatto inattiva. Anche attraverso l’emissione e lo sconto di fatture per operazioni inesistenti per circa 2,4 milioni, erano riusciti ad ottenere linee di credito e finanziamenti per oltre 1,7 milioni di euro, poi non onorati, traendo in inganno 5 banche e 1 consorzio fidi.
Gli accertamenti bancari effettuati dalla Gdf sui numerosi conti correnti societari e l’analisi dei flussi finanziari hanno fatto emergere che parte delle somme illecitamente ottenute erano state distratte dalla societa’ ed utilizzate dal gruppo criminale per soddisfare esigenze personali. La restante parte, sfruttando fittizi rapporti commerciali, era stata dirottata, invece, sui conti correnti della societa’ CdC Srl, anch’essa ubicata nel Medio Campidano e sempre riconducibile ai consociati. L’attivita’ fraudolenta provocava il dissesto finanziario della societa’ ”Antichi Sapori Srl”, beneficiaria delle ingenti linee di credito ed il suo conseguente fallimento. I responsabili della truffa avevano tentato anche di ostacolare la ricostruzione dei fatti societari operato dagli inquirenti, simulando un furto di documentazione amministrativo-contabile societaria. Le indagini delle Fiamme Gialle hanno consentito di accertare che la CdC Srl, attraverso l’esibizione di fatture per operazioni inesistenti e la compiacenza anche di una serie di professionisti, aveva illecitamente richiesto nel 2008 all’Argea la concessione di un contributo di circa 1,2 milioni nonche’ inoltrato, nel 2009, all’Agenzia delle Entrate di Cagliari un indebito rimborso accelerato di un credito Iva di140 mila euro; entrambi i tentativi sono andati a vuoto a seguito dell’intervento tempestivo della Guardia di Finanza e quindi le somme non sono state erogate. Proprio per la gravita’ degli illeciti accertati e contestati, che hanno fatto emergere un giro di 4 milioni di fatture per operazioni inesistenti (sia emesse che utilizzate), il gruppo criminale e’ stato denunciato insieme ad altre 10 persone a coinvolte vario titolo nei fatti. Nell’ambito dell’operazione e’ stata inoltre data attuazione alla misura interdittiva, disposta dal Gip, di esercitare imprese o incarichi societari a carico di Fabiana Pisano, 38enne, moglie di Andrea Unida e a questi succeduta nell’amministrazione della CdC Srl, anch’essa coinvolta nell’articolato sistema fraudolento.