Tutti con don Patriciello: il grido di indignazione e dolore lanciato dal parroco risuona nelle parole degli esponenti di FdI che, nell’esprimere la loro vicinanza al sacerdote da anni in prima linea contro la criminalità, ribadiscono la fermezza del governo e rilanciano su incisività e autorevolezza delle scelte operate sul caso.
Una polveriera, quella di Caivano, che ancora poche ore fa ha vissuto l’ultima notte di terrore, con spari all’impazzata e sfilate del terrore su due ruote, che lo stesso don Patriciello ha denunciato su Facebook: «In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’impazzata. È il terrore…» scrive il parroco sui social. Aggiungendo in calce: «Notte insonne. Notte da incubi. Gli uomini con il mitra sono scappati. Ritorneranno. È certo. Nessuno sa dire quando ma ritorneranno. Intanto si vive nel terrore. Siamo stanchi. Sfiniti. Ma dobbiamo raccogliere le forze. Signore, donaci la forza di non mollare. Di non arrenderci. Di non scappare. Allontana da noi la paura che ci paralizza. E moltiplica la speranza». Immediata la solidarietà scattata nelle fila di FdI, che con messaggi social, note e dichiarazioni ufficiali, hanno espresso solidarietà al sacerdote e alla sua comunità, nel mirino costante di criminali e violenti. Primo fra tutti a intervenire il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, che senza giri di parole ha addebitato la sinistra il peso di recriminazioni pretestuose: «E voi che avete criticato l’intervento del governo e delle forze dell’ordine, vergognatevi. Basterebbero queste inequivocabili parole scritte oggi da Don Patriciello dopo una notte, l’ennesima, di spari nel Parco Verde di Caivano, per stendere un velo pietoso su di una sinistra ciarliera che ha aperto uno scontro politico anche sulla formulazione del Dl Caivano voluto dal governo Meloni. Criticando e ritenendo inutile l’operazione di polizia di qualche giorno fa. Ma si sa, la sinistra, soprattutto quella di oggi, non conosce vergogna. Cavalca il disagio sociale. E tifa contro l’Italia solamente per meri fini elettorali. La situazione a Caivano resta molto delicata, e solo con ulteriori interventi radicali sul territorio sarà possibile cambiare. O quantomeno migliorare, un contesto difficile, abbandonato per troppo tempo dalla politica. In primis proprio dalla sinistra».
Una sinistra che, ha commentato infine il deputato campano di FdI Marco Cerreto, «molto spesso dimentica che la legalità, la sicurezza dei territori, la lotta alla criminalità, la divulgazione della cultura, il diritto all’istruzione, non hanno colore politico ma sono la base per garantire una migliore qualità della vita ai cittadini». E allora, ha sottolineato a riguardo Cerreto, «le parole scritte da Don Patriciello, a cui va da cittadino campano la totale vicinanza e gratitudine per come opera quotidianamente in un territorio difficile come quello di Caivano, evidenziano ancora una volta la debacle della sinistra che ha criticato la visita del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni». «L’operazione interforze che ha visto impegnati 400 uomini», «il decreto Caivano». Insomma, una sinistra che ha contestato «una posizione chiara – ha concluso il deputato campano – per cercare di riportare legalità e sicurezza in quei luoghi abbandonati per anni dalle Istituzioni».