A Caivano si è consumato l’ultimo degli episodi delittuosi che coinvolgono minorenni, nella cornice triste e vituperata, nota a tutti, di una realtà degradata, sotto tanti punti di vista. La reazione dello Stato però è stata proporzionata all’offesa. Almeno questa volta. Blitz, arresti, detenzioni, smantellate le sacche di criminalità e interventi di pubblica sicurezza per ribadire la presenza “degna” di uno Stato che non rinuncia a difendere i diritti e i cittadini.
Ma se la reazione emergenziale è stata efficace, anche la risposta normativa non si è fatta attendere, con il DL criminalità minorile che ha sancito la necessità di interventi urgenti su quel territorio, ma ha guardato ad un orizzonte più ampio, prendendo atto che i cambiamenti epocali o si regolano o si combattono se così negativi per la società. Perché in realtà non tutto è lecito e non tutto è possibile. Negli ultimi tempi si è assistito ad un incremento esponenziale dei reati commessi da minori spesso caratterizzati da una violenza inaudita.
Pertanto l’intervento normativo non si è fatto attendere e dopo aver visto la caduta dell’ultima foglia di fico a Caivano, è stato portato in consiglio dei ministri il decreto legge n.123/2023 “Disposizioni urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale ha previsto una serie di misure volte a contenere il dilagare dei reati commessi da minori anche in chiave preventiva”.
Fermare i giovanissimi nella loro crescita criminale è possibile se c’è intorno a loro una rete di persuasione, ma anche di repressione, seppure nelle forme meno invasive e proporzionate all’età.
I ragazzi devo essere seguiti nella loro crescita, bisogna fare molto di più, insegnare loro a camminare lungo una vita spesso difficile. Crescere nella consapevolezza che non si è soli. Un compito arduo, in una società che preferisce non credere in niente.
«Per me venire a Caivano era un dovere ma è anche un piacere, vista la Festa dell’albero. La gente deve percepire la presenza concreta dello Stato, e a Caivano lo Stato c’è e si vede, come dimostra la riqualificazione di questo parco urbano, riconsegnato finalmente alla comunità», ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida a Caivano, dove ha inaugurato l’area verde adiacente al Centro Sportivo Delphinia, presenti Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, e Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde. Il ministro Lollobrigida ha piantumato un albero dedicato alla memoria del giudice antimafia Giovanni Falcone, quale simbolo della legalità ambientale.
«Non dobbiamo essere ringraziati, perché facciamo ciò che deve fare un governo normale. È un passo significativo di un percorso finalizzato al ripristino della legalità, nonché alla restituzione a questi territori di servizi essenziali che garantiscono civiltà e coesione sociale. L’impegno continuo da parte del Governo è un dato positivo. Mi auguro che si possa estendere anche agli altri comuni dell’area Nord perché questo territorio ha bisogno di una presenza costante da parte dello Stato e anche di grande supporto alle singole Amministrazioni. Ce ne sono tante che operano bene ma che registrano difficoltà, soprattutto in termini finanziari e di risorse umane, e che avrebbero bisogno di sostegno per continuare a operare a favore delle proprie comunità. Questo sarebbe un punto di svolta per l’area, che rappresenta una parte strategica per l’intera area metropolitana» ha affermato il Sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha partecipato, insieme al Ministro dell’Agricoltura, all’inaugurazione del parco urbano attrezzato presso l’ex centro sportivo Delphinia.