«Ancora una volta le amministrazioni pubbliche della Calabria dimenticano i familiari delle vittime di mafia. Malgrado le tutele accordate loro dalla legge, non c’è traccia di priorità alla categoria nella misura regionale Attiva Calabria, che dovrebbe favorire l’ingresso degli inoccupati nel mondo del lavoro». Lo denuncia il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che proprio lo scorso 23 maggio aveva presentato a Lamezia Terme una proposta di legge volta ad ampliare le tutele e provvidenze pubbliche in favore dei familiari delle vittime di mafia. «Dobbiamo evitare che esse siano vittime dello Stato», incalza il deputato del Movimento 5 Stelle, che insiste: «La Regione Calabria non può commettere un errore tanto grave e dimenticare che nella nostra terra ci sono persone cui la ’ndrangheta ha ucciso genitori, figli, parenti, privandoli anche di risorse economiche oltre che degli affetti più cari. Trovo assurdo che la dirigenza pubblica regionale non ci abbia pensato, con riferimento ad Attiva Calabria. Ci sono norme di legge che già adesso obbligano a riservare dei posti di lavoro ai familiari di vittime della mafia, il che significa che le stesse vanno aiutate e sostenute anche rispetto all’accesso a percorsi formativi aventi l’obiettivo di agevolare l’occupazione». «Mi auguro che il presidente Roberto Occhiuto – conclude D’Ippolito – si impunti subito e ai dirigenti regionali dia il preciso indirizzo, per tutto quanto relativo al lavoro, di privilegiare i familiari delle vittime di mafia».
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