Sono iniziate in Francia le operazioni di smantellamento dell’enorme campo di migranti a nord di Calais, soprannominato ‘la giungla’, dove vivono ammassate tra le 6mila e le 8mila persone. Lo smantellamento completo di questa ‘bidonville’ vicino Calais era stato annunciato sul posto dal presidente francese François Hollande il 26 settembre e successivamente confermato, giovedì scorso, dal ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, che aveva parlato di un’operazione ‘imminente’. Il primo pullman carico di migranti ha già lasciato Calais. A bordo di ciascuno dei 60 pullman predisposti per il trasferimento dei migranti, due accompagnatori dovranno garantire che le operazioni si svolgano nella calma. I migranti verranno distribuiti nei centri di accoglienza di 11 regioni (escluse Ile-de-France e Corsica). La scelta della destinazione, riferiscono oggi i media locali, si effettua nell’hangar di 3mila metri quadrati situato a circa 300 metri dalla giungla in cui è stato allestito il quartier generale dell’operazione. Lì i migranti incontrano i funzionari dell’Ufficio francese dell’immigrazione e integrazione che propongono a ciascuno di loro la scelta tra due regioni di destinazione illustrandole sulla mappa della Francia. Una volta effettuata la scelta a ciascuno di loro viene dato un braccialetto del colore corrispondente alla regione (molti non parlano né leggono il francese) e quindi viene spostato in una tenda del colore corrispondente. Quando la tenda da 50 posti è piena, i migranti vengono fatti salire su un autobus che parte per quella destinazione. I migranti vengono anche suddivisi in gruppi: maggiorenni soli, famiglie, minorenni soli, persone vulnerabili. Per garantire lo svolgimento delle operazioni in sicurezza, sono stati mobilitati 1250 tra poliziotti e gendarmi. In previsione dell’inizio delle operazioni di smantellamento, la polizia belga ha mobilitato già a partire da sabato 120 agenti di polizia supplementari nella provincia di frontiera delle Fiandre occidentali. Come in occasione dello smantellamento della parte sud della giungla nel mese di febbraio scorso, Bruxelles teme che i rifugiati attualmente a Calais si spostino in direzione dei porti belgi. I controlli non saranno sistematici, perché questo richiederebbe una notifica alla Commissione europea, ma fortemente rafforzati in particolare nella zona tra la costa fiamminga e la Francia.
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