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La Federcalcio ribadisce la sua ferma volontà a proseguire, in cooperazione anche con le altre realtà istituzionali e con la Polizia, nella sua battaglia contro ogni forma di corruzione nel mondo del calcio. Ad affermarlo il presidente della Figc, Giancarlo Abete, intervenuto stamani a Roma, presso la Scuola superiore di Polizia, al primo seminario di alto livello sulla legalità nello sport. Abete ha ricordato le “tante criticità, ma, anche, le grandezze presenti in un mondo, come quello del calcio, consapevole della popolarità di questo sport. Se cresce la dimensione economica, ha poi aggiunto, con un movimento sportivo che oggi produce il 3,7% del pil, dello sport in Europa è ovvio che aumenti anche il rischio di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata”. Abete ha poi ricordato che il mondo del calcio ha una sua peculiare “dimensione di interessi anche economici nei quali si tenta di inserirsi”. Da qui l’impegno della Figc a proseguire nella formazione dei suoi operatori, nel rapporto “virtuoso tra istituzioni e tra sistema sportivo e sicurezza” e nel “comune impegno di tenere gli illeciti fuori dal mondo dello sport”. Tra lo sgomento di tante brutte notizie esiste ancora un qualcosa che dia sollievo, di fatti, il segretario generale dell’Interpool, Ronald K. Noble, ha consegnato una medaglia al presidente della Figc Giancarlo Abete affinchè la dia a Simone Farina “il difensore del Gubbio, ha spiegato Noble, che ha rifiutato 200.000 euro per truccare una partita. Non ha solo detto di no, ma ha anche denunciato. Non è il solo ma il calcio ha bisogno di più eroi come lui”. La consegna della medaglia è avvenuta durante il primo seminario di alto livello sulla legalità nello sport, tenutosi alla Scuola superiore di polizia a Roma. “L’Interpool, ha concluso Noble, farà quanto in suo potere per presentare Farina come un modello in tutto il mondo. Senza eroi come lui la gente perderà fiducia nel calcio”.
