Ha avuto inizio oggi, in un’aula di tribunale temporaneamente allestita in un palazzetto di basket nei pressi di Istanbul, il processo contro 93 persone accusate di avere combinato incontri dei campionati turchi di prima e seconda divisione. Tra le persone finite in manette nell’ambito dell’inchiesta figurano anche Aziz Yildirim, presidente del Fenerbahce, e Olgun Peker, ex patron del Giresunspor che opera nella seconda divisione e che viene considerato personaggio-chiave dagli inquirenti, oltre a dirigenti di almeno altri sei club, arbitri e 14 giocatori, molti dei quali liberi su cauzione. Yildirim, il personaggio di spicco nell’inchiesta, è fra i 23 indagati che si trovano in custodia cautelare. Gli imputati rischiano fino a 115 anni di prigione e devono rispondere di diverse accuse, fra cui anche l’associazione a delinquere e la frode sportiva. Lo scandalo è esploso l’estate scorsa: le indagini degli inquirenti si sono concentrate su 19 incontri della stagione 2010-2011. Il Fenerbahce ha vinto la Super League, la serie A turca, per la migliore differenza reti rispetto al Trabzonspor e senza avere perso nemmeno una partita nel girone di ritorno. La federcalcio locale ha ceduto alle pressioni della Uefa e deciso di escludere dalla Champions League di quest’anno il Fenerbahce, il cui posto è stato preso dal Trabzonspor. Il processo avrà luogo nella sede provvisoria fino a venerdì per poi essere aggiornato al 21 febbraio quando riprenderà in un tribunale di Istanbul. I tifosi del Fenerbahce si sono radunati fuori dall’aula e davanti alla sede del club, urlando slogan e sventolando bandiere della squadra.
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