Calcio. La serie A non parte. Proposta dei calciatori bocciata dalla Lega calcio

La Lega di serie A dice no all’ipotesi di un contratto ponte avanzata dall’Associazione dei calciatori e salta la prima giornata di campionato di calcio. I giocatori della serie A incroceranno “i piedi” e in questo weekend non scenderanno in campo per dare l’avvio ufficiale alla stagione calcistica. E allo stato attuale non è escluso un ulteriore rinvio.

Per il presidente della Federcalcio c’è il rischio che anche le gare successive possano saltare. “L’ipotesi di uno sciopero a oltranza è uno dei problemi che si pone”, è l’allarme lanciato da Giancarlo Abete. Una ipotesi che fa insorgere il vulcanico Ministro Roberto Calderoli che minaccia il raddoppiare l’aliquota, così come per i politici, del contributo di solidarietà previsto dalla manovra finanziaria bis. E due emendamenti sarebbe già belli e pronti. Il problema è tra Lega e Aic che ora si dilettano in un reciproco scambio di accuse. Tommasi dice di averci provato in tutti i modi a far iniziare il campionato di calcio e addossa la colpa alla Lega.
“Abbiamo teso la mano fino all’ultimo. I giocatori sono dispiaciuti, non possono scendere in campo. La Lega cerca la rottura da un anno e mezzo”,dice il presidente dell’Associazione italiana calciatori . ”Abbiamo provato a fare di tutto per evitare che saltasse lo spettacolo del campionato. Non e’ stata accettata nemmeno l’ultima soluzione. Io ho voluto provarci fino alla fine, ma all’interno del calcio c’è una componente che ha oggettive difficoltà di movimento. Io ho offerto un’apertura in extremis e mi sono beccato anche i rimproveri di qualche calciatore”. Ma quest’apertura in extremis non è piaciuta a Beretta.
“Non si capisce perché – dice il capo della Lega calcio – dovremmo firmare un accordo ponte che ricalca quello ipotizzato all’origine della vertenza da Campana”. Uno sciopero questo che non piace anche alla classe politica. “Agli occhi degli italiani lo stop della prima giornata rappresenterebbe lo sciopero più anomalo della storia del Paese”. Lo sottollinea Rocco Crimi, sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega allo Sport. “E’ necessario abbandonare i personalismi e alcuni toni oggettivamente inaccettabili”, aggiunge Crimi in una nota.
“Nelle ultime ore abbiamo assistito a una sequenza di dichiarazioni dettate dall’incapacità di prospettare una soluzione condivisa e scongiurare quello che agli occhi degli italiani rappresenterebbe lo sciopero più anomalo della storia del Paese”, sostiene il sottosegretario Crimi. “Credo che tutto il mondo del calcio debba compiere ogni sforzo possibile e sfruttare queste ultime ore per cambiare rotta e strategia. E’ necessario abbandonare i personalismi e alcuni toni oggettivamente inaccettabili, tornare al dialogo, fare scendere in campo intanto il buon senso”. “Se i protagonisti della vicenda riusciranno in questo – conclude il sottosegretario allo sport – il resto sarà conseguente. Spero che dirigenti e calciatori abbiano ben presente che lo sciopero e il rinvio dell’inizio del campionato sarebbe una sconfitta per tutti”.

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