Autogol del difensore italiano del Bari Andrea Masiello

Calcio nella bufera. Indagati sei calciatori di Serie A. Masiello: Feci l’autogol per soldi

Calcio italiano ancora nella bufera. Il filone barese dell’inchiesta sul calcioscommesse ha portato in carcere – nell’ambito dell’operazione “Over” – l’ex difensore del Bari Andrea Masiello (ora all’Atalanta), e i suoi amici scommettitori Giovanni Carella e Fabio Giacobbe. I tre arrestati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Giovanni Abbattista, il gip che ha emesso i provvedimenti restrittivi, ipotizza a loro carico il pericolo di reiterazione dei reati e di inquinamento delle prove. L’ordinanza di custodia cautelare si basa su interrogatori e intercettazioni. Dagli atti emerge anche che alcuni ultrà del Bari hanno minacciato i calciatori biancorossi per indurli a truccare le partite. Nel procedimento sono coinvolte altre 18 persone.

La confessione di Masiello: l’ho fatto per soldi. Dopo aver negato più volte, durante gli interrogatori, la combine del derby Bari-Lecce del 15 maggio 2011 (terminato 0-2), Andrea Masiello è crollato ed ha ammesso di aver fatto, per soldi, l’autogol che permise ai giallorossi di vincere la partita e di restare in A. La dichiarazione di colpevolezza è contenuta in una nota che il calciatore ha inviato il 28 marzo 2012 al pm Ciro Angelillis. Masiello per la combine avrebbe intascato 50mila euro mentre i suoi amici-scommettitori arrestati, Gianni Carella e Fabio Giacobbe, avrebbero ricevuto durante in un incontro in un hotel di Lecce 180.000 euro da un faccendiere probabilmente vicino al Lecce che le forze dell’ordine stanno per identificare. “Voglio aggiungere – scrive l’ex difensore del Bari alla procura – che, quando il risultato era sullo 0-1, ho sfruttato un’occasione che mi si è posta per poter cristallizzare definitivamente l’esito di sconfitta per il Bari e per poter – quindi – ottenere il pagamento promessomi, realizzando così l’autogol con cui si è concluso l’incontro”. Precedentemente Masiello aveva detto agli inquirenti di aver fatto l’autorete perché turbato per il clima che circondava quell’incontro di calcio, caratterizzato da una trattativa con emissari leccesi prima e nella consegna del denaro in albergo di Lecce poi.

Gip: Arrestati potevano falsare il campionato di Seria A. Secondo i magistrati Andrea Masiello può considerarsi “leader indiscusso e capo carismatico” di una vera e propria associazione a delinquere ed ha dimostrato “ampiamente di essere in grado di operare in maniera indisturbata sull’intero territorio nazionale, per falsare l’esito di incontri di calcio di serie A e, quindi, l’esito dello stesso campionato italiano di calcio”. Come scrive Giovanni Abbattista nel provvedimento restrittivo emesso il 31 marzo scorso e notificato stamani all’ex difensore del Bari, Andrea Masiello e agli scommettitori baresi Gianni Carella, di 46 anni, e Fabio Giacobbe, di 30, originario di Grottaglie, a Bari diversi calciatori erano pronti a vendersi le partite. “Più calciatori del Bari, sul finire della stagione 2010-2011” erano “ormai sul mercato” per offire  “prestazioni professionali in favore del migliore offerente pur di conseguire un utile in denaro”.  Secondo il giudice, alcuni calciatori biancorossi vendevano le partite che disputavano “anche contemporaneamente su più tavoli, sia che gli interlocutori fossero stranieri (zingari come per Palermo-Bari, ndr) senza scrupoli (…) sia che si trattasse di allibratori, faccendieri e ristoratori locali”. Per il magistrato in tanti erano pronti a vendersi per fare soldi.

Il derby bari-Lecce. L’autorete di Masiello fu fondamentale per la vittoria del Lecce nel derby pugliese. Per questa partita si parla di un non meglio identificato faccendiere che si sarebbe presentato con 300 mila euro per convincere alcuni calciatori biancorossi a perdere per far guadagnare la salvezza ai giallorossi.

Sotto la lente di ingrandimento della procura di Bari sono finite, in tutto, quattro partite che sarebbero state truccate dalle tre persone arrestate dai carabinieri: il derby Bari-Lecce (15 maggio 2011, finito 0-2), Bologna-Bari (22 maggio 2011, terminata 0-4), Udinese-Bari (3-3, del 9 maggio 2010) e Cesena-Bari del 28 novembre 2010, finita 1-0.

Abete: tolleranza zero. “Tolleranza zero e processi sportivi in tempi rapidi per fare pulizia e individuare tutte le responsabilità: entro fine aprile, come già detto, arriveranno i primi deferimenti della Procura federale sul filone dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Cremona e sono già programmate nuove audizioni”. Lo chiede il presidente della federcalcio Giancarlo Abete in una nota diffusa dalla Figc. “Alla luce dei clamorosi sviluppi di queste ore, la Figc e il mondo del calcio hanno un forte interesse – continua Abete – perché al più presto – nel rispetto delle esigenze istruttorie della magistratura inquirente – la Procura della Repubblica di Bari possa trasferire e mettere a disposizione del procuratore federale gli atti dell’inchiesta, in modo da approfondire tutti gli aspetti che riguardano anche violazioni delle norme del Codice di Giustizia sportiva”.

18 sono le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Bari nell’ambito dell’inchiesta che stamane ha portato all’arresto di Andrea Masiello e due suoi amici, Fabio Giacobbe e Giovanni Carella. Si tratta di Daniele Portanova (difensore del Bologna), Alessandro Parisi (difensore del Torino), Simone Bentivoglio (Sampdoria), Marco Rossi e Abdelkader Ghezzal (Cesena), Marco Esposito, Antonio Bellavista e Nicola Belmonte (Siena), il factotum di alcuni giocatori del Bari, Angelo Iacovelli, tre ristoratori Nico De Tullio, Onofrio De Benedictis e Francesco De Napoli, ritenuti complici dei calciatori e degli scommettitori, Arianna Pinto, Giovanni Carella, Fabio Giacobbe, lo “zingaro” Victor Kondic, Leonardo Picci e il cittadino albanese Armand Caca.

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