Lo scandalo di calcio scommesse sembra non voler terminare. A tal riguardo è stato interrogato, dal pm Roberto Di Martino, Carlo Gervasoni, 30 anni il 4 gennaio prossimo, difensore di lungo corso e modeste qualità tecniche, prima di ‘spegnersi’, calcisticamente parlando, a Piacenza ed essere arrestato dalla Procura di Cremona, aveva giocato anche nel Bari nella stagione 2006/07 con 26 presenze ed un gol. Ieri durante l’interrogatorio il ‘vecchio’ difensore centrale biancorosso non ha più ‘difeso’ la sua ex compagine ma l’ha addirittura portata sul banco dei sospetti. L’anticipo di Palermo del 7 maggio scorso, valido per la terzultima giornata di serie A e vinto dai rosanero per 2-1, è scivolato nell’elenco delle tre altre partite del massimo campionato che sarebbero state taroccate dall’organizzazione internazionale sgominata dagli inquirenti lombardi. Insieme al Bari, però, Gervasoni ha tirato in ballo anche il Lecce. Stavolta in riferimento alla gara con la Lazio del 22 maggio, ultima giornata, persa dai giallorossi per 4-2. Secondo quanto emerso dalle dichiarazioni, il gruppo criminale avrebbe tentato di manipolare i match in questione, includendo nella lista anche Lazio-Genoa terminata 4-2, corrompendo numerosi giocatori. Sempre secondo Gervasoni, la combine su due di questi tre incontri sarebbe andata in porto. La versione dev’essere però ancora verificata dagli investigatori, che oltre gli indizi adesso sono alla ricerca di prove. Ancora una volta le due formazioni pugliesi sono coinvolte in indagini come già avvenne in relazione alle due gare disputate a Brescia nel campionato 2010-2011. Non si fa attendere la risposta della Lazio. “La Lazio è totalmente estranea a qualsiasi indagine sul calcioscommesse. Per noi vale sempre il comunicato diramato il 21 dicembre scorso in serata dopo Lazio-Chievo”. Inoltre la società, nella nota del 21 dicembre scorso, dichiarava “di essere totalmente estranea a qualunque indagine, così come sono estranei i suoi dirigenti ed i suoi calciatori. La S.S.Lazio s.p.a, Società quotata in borsa, invita gli organi di informazione ad accertare la fondatezza delle notizie che vanno a pubblicare, con ciò adempiendo ad un dovere deontologico, prima ancora che giuridico. La società si riserva di intraprendere le opportune azioni a tutela della immagine propria e della dignità dei propri calciatori e tifosi”.