Le partite dello scorso campionato di serie A del Bari sarebbero state pilotate da alcuni calciatori biancorossi non solo a beneficio degli zingari indagati dalla procura di Cremona ma anche di esponenti della mafia barese che avrebbero così riciclato danaro sporco. Sono questi i primi risultati nell’ambito di questa indagine, nella quale si ipotizzano i reati di associazione mafiosa, frode sportiva e riciclaggio sono stati ascoltati alcuni giocatori biancorossi come ‘persone informate dei fatti’ ai quali sono state rivolte domande relative anche alla presenza negli spogliatoi del San Nicola di esponenti della mafia barese. A quanto si apprende, i calciatori finora ascoltati non hanno riconosciuto alcun malavitoso. Nel capoluogo pugliese – ipotizzano gli investigatori – avrebbe quindi agito un’autonoma associazione criminale di tipo mafioso che, avendo saputo delle combine organizzate da calciatori biancorossi con gli zingari, si sarebbe inserita nell’affare scommesse sia per ripulire i proventi dei traffici illeciti sia per fare cassa. Sono in totale una decina gli indagati tra cui giocatori, anche ex, del Bari.
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