Calcioscommesse: Procura emana avviso fine indagini per 27 calciatori

Gli indagati sono quasi tutti calciatori, ed ex, del Bari, i destinatari di uno dei tre diversi tipi di avvisi di fine indagine, tra cui figurano anche i nomi dell’attuale portiere del Torino, Jean Francois Gillet, e del capitano biancorosso Francesco Caputo. A tutti i 27 atleti viene contestato il reato di concorso in frode sportiva in merito alle presunte combine di Serie B, Bari-Treviso del 10 maggio 2008 che finì 0-1, e Salernitana-Bari del 23 maggio 2009, 3-2. Secondo l’accusa, per perdere le due partite, i calciatori avrebbero intascato complessivamente 220mila euro.  Per perdere Bari-Treviso  furono circa dieci i calciatori biancorossi che intascarono 70mila euro. La somma, stando sempre a quanto emerso dalle indagini, fu consegnato a William Piani, del Treviso, ai baresi Ivan Rajcic, Vincenzo Santoruvo, Davide Lanzafame, Jean Francois Gillet, Marco Esposito, Nicola Belmonte, Nicola Strambelli, Massimo Bonanni, Massimo Ganci e Vitangelo Spadavecchia.  Per quanto riguarda invece la vittoria della Salernitana, due calciatori e un dirigente della squadra campana, Luca Fusco e Massimo Ganci, ex Bari, e il team manager Cosimo D’Angelo, avrebbero offerto 150.000 euro a 16 calciatori del Bari, e al faccendiere del Bari calcio Angelo Iacovelli, che è tra l’altro accusato anche di favoreggiamento reale. I calciatori biancorossi che hanno ricevuto il danaro, circa 7.000 euro a testa, sono: Andrea Masiello, Cristian Stellini, Davide Lanzafame, Vitali Kutuzov, Marco Esposito, Nicola Santoni, Alessandro Parisi, Daniele De Vezze, Gianluca Galasso, Simone Bonomi, Francesco Caputo, Jean Francois Gillet, Corrado Mario Colombo, Raffaele Bianco, Mark Edusei e Stefano Guberti.  Nel primo avviso di fine indagine, nel quale compaiono i nomi di 27 calciatori, viene contestato il reato di concorso in frode sportiva in relazione agli incontri di serie B ritenuti “truccati” Bari-Treviso del 10 maggio 2008 che finì 0-1, e Salernitana-Bari del 23 maggio 2009, 3-2. I diversi match, sempre secondo l’accusa, furono venduti dai baresi in cambio di soldi. Nel secondo avviso, dove compaiono invece i nomi di sei calciatori, quattro dei quali ex biancorossi, sono accusati di concorso in frode sportiva per le presunte combine di Bari-Sampdoria e Palermo-Bari. Nel terzo ed ultimo provvedimento viene contestato a tre capi ultrà del Bari, arrestati già il 10 maggio 2012, il reato di concorso in violenza privata per aver minacciato e schiaffeggiato un calciatore biancorosso per costringere la squadra a perdere le ultime due partite di campionato Cesena-Bari e Bari-Sampdoria della stagione 20120-2011, ed ancora per aver tentato di aggredire un atleta biancorosso che si sottoponeva ai controlli antidoping al termine della partita Bari-Chievo del 20 marzo 2011.

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