La Lega Nord torna ad attaccare il governo. L’ex ministro Roberto Calderoli annuncia una interrogazione parlamentare nei confronti del premier chiedendo “se corrisponda alla verità la notizia secondo cui la notte dell’ultimo dell’anno si siano tenuti dei festeggiamenti presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri in Palazzo Chigi”. Il coordinatore delle segreterie nazionali del Carroccio, inoltre chiede conto delle spese e vuole sapere chi “ha sostenuto gli oneri diretti e indiretti della serata”. Se dovesse risultare vero questo party di fine anno nella sede del capo del Governo, “Monti dovrebbe rassegnare le dimissioni”, dice Calderoli.
Monti si dimetta. “La notizia sta girando e necessita di una rapida risposta – sostiene il leghista – Francamente non riesco a crederci, perché‚ in un momento del genere, in cui i cittadini sono costretti a tirare la cinghia, per usare un eufemismo, dalle misure adottate da questo Governo, sarebbe davvero incredibile, oltre che gravissimo, se venisse confermato che il premier ha utilizzato un Palazzo istituzionale e il relativo personale per una festa di natura privata”. Insomma per Calderoli, se tutto dovesse essere confermato, il presidente del consiglio “Monti dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni e chiedere scusa al Paese e ai cittadini”.
Il testo dell’interrogazione. Nel testo dell’interrogazione la Lega Nord, che siede tra i banchi dell’opposizione, chiede “se corrisponda alla verità la notizia secondo cui la notte dell’ultimo dell’anno si siano tenuti dei festeggiamenti presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri in Palazzo Chigi; se la festa avesse le caratteristiche di manifestazione istituzionale ovvero di natura privata; quanti fossero gli invitati alla festa di cui sopra e a che titolo vi abbiano partecipato; se l’iniziativa sia stata effettivamente disposta dal Presidente del Consiglio Mario Monti; e tra gli invitati figurassero anche le persone care al Presidente; chi abbia sostenuto gli oneri diretti e indiretti della serata, con particolare riferimento alla sicurezza e agli straordinari del personale addetto, e se gli stessi sono stati già corrisposti; se non si ritiene inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare, in un momento di crisi come quella attuale, una festa utilizzando strutture e personale pubblici”.