Caldo record: a rischio i raccolti

Il caldo non molla la presa. Questa volta a far boccheggiare l’Italia sarà un nuovo ciclone proveniente dal Marocco, che investirà il Bel Paese da Nord a Sud.

A farne le spese sono soprattutto le produzioni agricole. Il caldo e la siccità infatti hanno già

tagliato i raccolti con cali della produzioni che a livello nazionale vanno dal -20 per cento per il pomodoro al -30 per cento per il mais fino al -40 per cento per la soia ma forti riduzioni sono previste per la barbabietola da zucchero con quasi il dimezzamento della produzione nelle regioni del Nord e per il girasole (-20 per cento). E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti in occasione dell’arrivo di Lucifero, il settimo anticiclone dell’estate che rischia di aggravare una situazione già fortemente compromessa. Occorre subito – sottolinea la Coldiretti – avviare le procedure per la dichiarazione di stato di calamità naturale nelle zone colpite

dalla siccità che ha già provocato perdite superiori al miliardo di euro all’agricoltura italiana. Ad essere colpiti -sottolinea la Coldiretti – sono prodotti simbolo del Made in Italy come il pomodoro e mais e soia che sono alla base dell’alimentazione degli animali allevati per produrre i

prestigiosi formaggi e prosciutti a denominazione di origine, ma anche il vino con una vendemmia prevista di qualità ma contenuta. In pericolo ci sono anche i pascoli perche’ mancano

i foraggi e l’acqua con mandrie e greggi sugli alpeggi mentre in molti casi e’ stato necessario intervenire con le autobotti per abbeverare gli animali. Ma oltre alla mancanza dell’acqua

gli effetti del caldo si fanno sentire anche sulla produzione di latte. – Le mucche hanno prodotto in media dal 10 al 20 per cento di latte in meno con punte che arrivano anche al 50 per

cento nei giorni più roventi. Ma l’afa e le temperature -continua la Coldiretti – hanno tolto l’appetito anche ai maiali che stanno consumando fino al 40 per cento in meno della

consueta razione giornaliera di 3,5 chili di mangime e con un conseguente, sostanziale calo dell’accrescimento. Il caldo ha pesanti effetti – conclude la Coldiretti – anche sulle galline,

che producono meno uova, e sulle api che non riescono a prendere il polline e il nettare mettendo a rischio la produzione di miele.

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