Le temperature record dello scorso giugno sfidano quello torrido del 2003, contendendogli il primato del giugno più caldo dal 1800. A indicarlo sono i dati allo studio dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isac-Cnr). Se quello del 2017 non è il primo giugno più caldo dal 1800, è di sicuro il secondo, spiega Bernardo Gozzini, direttore del consorzio Lamma (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale) che riunisce Regione Toscana e Cnr.
A rendere l’estate 2003 molto particolare era stato un monsone africano, simile a quello responsabile del caldo di questi giorni ma molto più forte e persistente. Aveva infatti creato una situazione molto stabile su tutto il Mediterraneo, cominciata a fine maggio e perdurata per tre mesi, aggiunge l’esperto. Anche nel giugno 2017 il monsone africano ha determinato una situazione di bassa pressione sull’Atlantico che richiamava aria calda da Marocco e Algeria verso l’Europa. Poi, però, è arrivata una perturbazione dall’Atlantico che ha riportato le temperature su valori normali.
E a proposito di afa, per la prossima settimana è confermata la prosecuzione dell’attuale ondata di calore al Centrosud dove, fino almeno alla giornata di giovedì, si potranno registrare picchi di temperature superiori ai 35°C. Secondo Meteo.it il caldo sarà meno intenso al Nord dove a tratti si potranno osservare alcuni locali episodi di instabilità, più probabili in prossimità del settore alpino e prealpino.
Lunedì il Nord verrà lambito da una perturbazione in transito oltralpe sull’Europa centrale, il cielo risulterà da poco nuvoloso a parzialmente nuvoloso, con la nuvolosità più insistente sui settori alpini dove nel corso della giornata, specie nelle ore centrali, si potrebbero formare temporali e rovesci di pioggia. In Emilia Romagna e al Centrosud sarà una giornata soleggiata con cieli in prevalenza sereni.
Martedì giornata soleggiata al Centrosud con ancora un cielo prevalentemente sereno; poco nuvoloso anche tra le Venezie e l’Emilia Romagna. Nel resto del Nord nuvolosità variabile con atmosfera instabile, responsabile dello sviluppo di temporali tra tarda mattinata e pomeriggio su Alpi, Piemonte e Lombardia.
La svolta dovrebbe arrivare verso metà mese, tra giovedì 13 e venerdì 14, con l’arrivo di correnti più fresche da nord che dovrebbero costringere la bolla rovente a retrocedere verso sud e ad abbandonare la nostra Penisola. Sabato, come venerdì sono attesi temporali su alcune località del Nord Italia, specie Alpi centro orientali, fin localmente la pianura. Mentre domenica i temporali saranno più diffusi, si estenderanno al settore occidentale del Nord, specie nei rilievi, sconfinando a tratti verso la pianura. Tali fenomeni aumenteranno, seppur a macchia di leopardo, nei giorni successivi.