L’impatto della crisi del debito sovrano sui finanziamenti e sui bilanci delle banche ha probabilmente avuto conseguenze più pesanti sulle aziende più piccole e che dipendono maggiormente dai prestiti bancari e sulla loro attività reale, come mostrato anche dai primi studi empirici effettuati su dati italiani. Questo è anche rilevato dalla Bce. Il recupero di aprile delle produzione si è rilevato una pia illusione. La produzione industriale è andata giù a maggio ed è calata dell’1,8 per cento se confrontata con lo stesso periodo dello scorso anno. L’andamento disomogeneo in Europa dei tassi sui prestiti alle imprese non finanziarie, soprattutto a partire dal 2011, suggerisce considerevoli differenze nei costi di finanziamento delle piccole imprese localizzate in Francia e Germania da una parte, ed in Italia e Spagna dall’altra. Simili disparità riflettono probabilmente sia il contesto economico, che il rischio sovrano associato sia i rispettivi costi della raccolta delle banche nazionali. Tuttavia, ritornando all’Italia, nei primi cinque mesi dell’anno c’è stato comunque una aumento del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2013. Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a maggio 2014 un aumento tendenziale nel raggruppamento dei beni intermedi. Calano invece i beni strumentali, l’energia ed i beni di consumo. Secondo le previsioni del Centro Studi di Confindustria i dati di giugno segneranno una inversione di tendenza con un aumento della produzione industriale rispetto a maggio. I dati macroeconomici segnalano invece per l’Eurozona una ripresa molto graduale nel secondo trimestre, con rischi dati dalla geopolitica, dai mercati, dai Paesi emergenti e da riforme strutturali insufficienti nei Paesi del blocco economico. Le misure straordinarie della Bce potrebbero portare a un aumento del Pil fino a 1 punto percentuale da qui al 2016, come afferma il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, all’assemblea Abi. Mezzo punto di rialzo sarà possibile se le banche adegueranno i tassi alla clientela e rimuoveranno le restrizioni all’offerta.
Marco Novellino