Il primo consiglio federale targato Tavecchio ha modificato la norma sulla discriminazione territoriale. Cambiano quindi l’articolo 11 e 12 che equiparavano la discriminazione razziale e territoriale e che tanto polemiche avevano scatenato l’anno scorso. Le società risponderanno per insulti di secondo genere ma, come spiegato da Tavecchio, con gradualità e senza chiusura immediata delle curve. Questo per “evitare provvedimenti drastici e favorire interventi più ponderati”. La modifica stabilisce che non costituisce più comportamento discriminatorio e sanzionabile come illecito disciplinare la condotta che direttamente o indirettamente comporti offesa, denigrazione o insulto per motivi di origine territoriale. Solo nei casi aggravati dalla recidiva ci sarà la possibilità di veder adottato il provvedimento di chiusura delle curve.
Sebastiano Borzellino