Nella combo i simboli elettorali del M5S: con il nome di Beppe Grillo nel 2013, senza il nome di Grillo ma con la scritta movimento5stelle.it nel 2015 e con la scritta ilblogdellestelle.it nel 2018. ANSA +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++

Cambia lo statuto M5s al Senato: più poteri al gruppo

Cambia lo statuto M5s al Senato. Nei giorni scorsi gli esponenti pentastellati di Palazzo Madama hanno dato il proprio via libera alla modifica del regolamento interno. Si tratta di un passaggio fondamentale per il futuro del partito a livello nazionale. Con queste novità, scrive ‘La Repubblica’, il gruppo diventerà deliberante con i senatori che potranno presentare le proprie mozioni. Più poteri, quindi, all’assemblea con il capo politico che non potrà decidere da solo sul partito. Una modifica voluta fortemente da Dessì, Crucioli e Di Nicola quando Luigi Di Maio era ancora il leader del MoVimento.

Ai microfoni di ‘La Repubblica’ Emanuele Dessì non vuole parlare di ridimensionamento del capo politico: “Lo Statuto e il Codice etico del partito stabiliscono che il capo politico decide la linea del partito sentiti i capigruppo. Con il nuovo regolamento si aiuta questi ultimi ad avere più chiara la posizione nel gruppo stesso. Adesso l’assemblea si può convocare con un terzo dei senatori e la votazione viene fatta a maggioranza del 50% dei presenti. C’è quindi la possibilità di portare in votazione più delibere“.

Una modifica al regolamento che non risolve, però, la questione dell’alleanza con il Pd alle prossime regionali. Il Movimento è spaccato in due: da una parte c’è chi spinge per creare delle coalizione anche dove non c’è la condivisione del candidato. Dall’altra chi chiede di frenare qualsiasi idea di creare un’alleanza strutturale con il Nazareno. Una matassa difficile da sbrogliare con Vito Crimi chiamato a dare delle indicazioni ben precise da seguire alle prossime elezioni regionali. Un test importante non solo per il Governo, ma anche per capire le reali possibilità di una coalizione a livello locale.

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