La Camera ha finalmente approvato con grande maggioranza il decreto legge fatto dall’attuale governo ad inizio gennaio. Creato per bloccare i presunti fenomeni speculativi sui prezzi dei carburanti in particolare benzina e diesel. Il suddetto provvedimento, conosciuto come “Decreto Trasparenza“. Ha ricevuto il voto favorevole di 155 deputati, i contrari sono stati circa 103 e gli astenuti 3.
Il disegno di legge, su cui il governo ha posto e ricevuto anche la fiducia, passa ora al Senato, che dovrà guardarlo e votarlo entro il 15 marzo di quest’anno, se no pena la decadenza di esso. Per l’esame del provvedimento, sono previste circa tre date al momento: 28 febbraio, 1 e 2 marzo. Se passa in conversione definitiva, tale provvedimento entrerà in uso il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il decreto trasparenza ha già fatto partire le discussioni critiche delle associazioni di rappresentanza dei gestori delle stazioni di servizio. Questo perchè a causa di una serie di obblighi pubblicitari per i benzinai, dove anche la presenza di un cartello con i prezzi medi regionali (quindi non nazionali).
Gli eventuali trasgressori riceveranno una multa da circa 200 a 2 mila euro in base al fatturato e la chiusura della stazione, da 1 a 30 giorni in caso di omissione fatta per oltre quattro volte. Il suddetto testo include anche un incremento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi messi,
Confermata inoltre per tutto l’anno l’esenzione fiscale dei buoni benzina per i lavoratori dipendenti e ritorna uno strumento di natura “fiscale” per cancellare gli eventuali incrementi dei prezzi: ossia la rinomata “accisa mobile” fatta 15 anni fa nella Manovra Finanziaria dell’anno 2008.