Camici Lombardia, Fontana: “Non mi dimetto, Regione non ha pagato 1 euro”

Dimissioni? “Scherza? Di benzina nel serbatoio ne ho tantissima, anzi devo accelerare per consumarla un po’”. Così il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, in un’intervista a ‘la Repubblica’. I magistrati “devono svolgere il proprio compito e accertare la verità. Ci mancherebbe altro”, chiarisce a proposito dell’inchiesta sulla fornitura di camici, in cui è indagato per frode in pubbliche forniture, da parte della Dama Spa, azienda del cognato Andrea Dini. “Ritengo che Aria – aggiunge – abbia svolto bene il suo lavoro. Chi non comprende il livello di gravità ed emergenza nella ricerca spasmodica di presidi per medici e infermieri, o è stupido o è in malafede. Inoltre ricordo che tutti gli acquisti svolti in quella fase erano in regime di emergenza e seguivano procedure eccezionali tali da non richiedere la sottoscrizione del patto di integrità. Glielo dico ancora una volta. Deve essere chiaro a tutti che in quei giorni contavano i minuti e quindi ogni elemento che portava ritardi nella procedura metteva a rischio vite umane”. “L’elemento più importante e che nessuno sottolinea è che la Regione Lombardia – sottolinea Fontana – non ha tirato fuori un euro. E se questo è accaduto è perché io ho fatto rilevare la inopportunità di quella situazione”.

“Ho spontaneamente considerato di alleviare in qualche modo il peso economico della operazione di mio cognato – ribadisce Fontana – partecipando io stesso personalmente, proprio perché si trattava di mio cognato, alla copertura di una parte di quell’intervento economico. Si è trattato di una decisione spontanea, volontaria e dovuta al rammarico di constatare che il mio legame di affinità aveva solo svantaggiato una azienda legata alla mia famiglia”. Sui soldi ‘scudati’ il governatore poi sottolinea: “Anzitutto quello all’estero era un conto che avevano i miei genitori, una cosa purtroppo di moda a quei tempi. Poi, alla morte di mio padre il conto passò a mia madre. Morta mia mamma, a 93 anni, io l’ho ereditato e l’ho dichiarato nel rispetto delle leggi italiane e pagando il dovuto”. Erano soldi frutto di evasione fiscale? “Ma che dice? I miei hanno sempre pagato tutte le tasse, mio papà era dipendente della mutua, mia madre era una super-fifona, figurarsi evadere… Non so davvero dirle perché portassero fuori i loro risparmi. Comunque era un conto non operativo da decine di anni, penso almeno dalla metà degli anni Ottanta”, conclude Fontana.

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