I carabinieri hanno dato esecuzione a una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli, nei confronti di due elementi del clan D’Ambrosio di Castello di Cisterna che erano liberi e devono rispondere di tentato omicidio e porto abusivo di armi comuni da sparo, reati aggravati dalle modalità mafiose.
I presunti responsabili sono Marco D’ambrosio, 23 anni, e Luigi Barbareschi, 22 anni, il primo dei quali recentemente divenuto esponente di “rilievo” del locale panorama criminale, all’indomani dell’arresto del padre, vertice del gruppo “D’Ambrosio. L’attività investigativa avviatasi il 17 maggio 2021, all’indomani dell’agguato nel quartiere densamente popolato di Castello di Cisterna, il 219, ha ricostruito le modalità esecutive dell’agguato, sferrato dai due mediante l’esplosione di 9 colpi di pistola calibro 7,65 in pieno giorno. Ha, poi, inquadrato l’agguato nella consolidata e prolungata conflittualità, nell’ambito della gestione e del controllo delle “piazze di spaccio”, tra i gruppi criminali D’Ambrosio e Orefice entrambi operanti a Castello di Cisterna.