La sezione Omicidi della Squadra Mobile di Napoli e’ riuscita ad individuare il secondo killer di Luigi Galletta, il meccanico di via Carbonara vittima di un raid di camorra il 31 luglio 2015 nonostante fosse estraneo a logiche di criminalita’ organizzata. In carcere, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare, e’ finito Ciro Contini, incastrato perche’ tatuato e mancino. Da immagini delle telecamere lo si vede impugnare la pistola e fare fuoco contro il meccanico, scelto come obiettivo solo per colpire trasversalmente un parente che faceva parte del clan Buonerba di Forcella durante la ‘guerra’ tra questi e i Sibillo per il controllo delle piazze di spaccio del centro storico. Galletta era stato picchiato prima di essere ucciso perche’ indicasse dove si nascondesse Luigi Criscuolo, sicario del gruppo nemico. Ma il 28enne non lo sapeva. Cosi’ a luglio arrivarono in due su uno scooter e fecero fuoco. Erano Antonio Napolitano detto ‘cannone’, gia’ arrestato e condannato al tribunale dei minori di Napoli (ora ha 22 anni) a 18 anni di carcere. Oggi e’ stato chiuso il cerchio con l’arresto di Ciro Contini, killer dei Sibillo e nipote del boss dell’Arenaccia, Eduardo Contini detto ‘o romano.
Tra gli episodi nella ‘guerra’ tra i Sibillo e i Buonerba al centro dell’inchiesta, anche l’esplosione di un micidiale ordigno, simile per caratteristiche alla bomba a mano denominata ananas MK2, avvenuta il 4 ottobre 2015 nei pressi dell’abitazione di un esponente di spicco del clan Sibillo, che provoco’ il danneggiamento di alcune attivita’ commerciali. Un raid firmato dai Buonerba. La potente deflagrazione non provoco’ feriti perche’ le strade del centro cittadino erano deserte, dato che era in corso un incontro di calcio del Napoli.