Beni mobili, immobili conti correnti e quote societarie per circa 30 milioni di euro sono stati confiscati dai Carabinieri, su disposizione del Tribunale di S. Maria Capua Vetere, all’ imprenditore Angelo Grillo, ritenuto legato al clan camorristico Belforte di Marcianise (Caserta). La confisca segue la sentenza di condanna all’ ergastolo all’ ergastolo per Grillo per l’ omicidio di Angelo Cortese, commesso su sua richiesta dai killer del clan. I beni sequestrati sono ubicati nelle province di Caserta, Benevento, Livorno e Sassari. Grillo, imprenditore del settore delle pulizie e della vigilanza privata fu arrestato la prima volta nel novembre 2013 nell’ ambito di un’indagine della Dda di Napoli che coinvolse i massimi responsabili dell’Asl di Caserta per appalti in cambio di tangenti.
L’ imprenditore è detenuto in regime di “carcere duro”. Il provvedimento è stato notificato dai Carabinieri, guidati dal capitano Giovanni De Risi, anche ad altri 25 soggetti intestatari dei beni, tra cui dipendenti, soci e parenti di Angelo Grillo. Sono coinvolte 24 società operanti nei settori delle pulizie e della vigilanza privata, 12 terreni, 10 appartamenti, tra cui uno situato nella nota località turistica di Stintino (Sassari), 2 fabbricati in costruzione, 1 fabbricato industriale, 7 autorimesse, 2 ville, 1 locale deposito, 68 veicoli tra cui mezzi intestati alle società di Grillo ed auto di lusso, nonché 165 tra conti correnti bancari e titoli.