Dopo l’intervista choc di Carmine Schiavone, boss dei Casalesi, in cui raccontava dell’avvelenamento, con i rifiuti provenienti da ogni angolo di Italia ma anche dall’estero, delle terre della Campania, Maurizio Patriciello, il sacerdote “anti roghi” di Caivano (Napoli), lancia un appello al camorrista ‘pentito’. “Dicci dove sono sotterrati i veleni che ci stanno uccidendo”. “Esci dal generico. Dicci chiaramente dove, in quale contrada, in quale terreno, in quale sito – è l’appello del sacerdote – sono stati sversati i veleni che stanno portando a morte la nostra gente, i nostri giovani, i nostri figli”. “Sai – rivolgendosi con il tu al boss camorrista – che un popolo numeroso e impaurito lotta ogni giorno per arrivare a qualche soluzione. Oso chiederti di aggiungerti a noi. Vieni anche tu con noi”. Sono queste le parole dell’ennesimo disperato appello del sacerdote che via Facebook lancia al boss della Camorra. Schiavone, in una intervista rilasciata a Sky, ha raccontato dell’avvelenamento, con i rifiuti provenienti da ogni angolo di Italia ma anche dall’estero, delle terre della Campania. Ma fino ad ora non ha coperto tutto con un velo di omertà. Ma don Patriciello non si arrende e si rivolge al boss usando una metafora dura, che sa di sfida, per convincerlo a parlare. “Il pane macchiato dal sangue che gli innocenti della catastrofe ambientale stanno versando – dice don Patriciello – è indigesto. E’ pane che non sazia. Pane avvelenato. Pane velenoso”. Un appello forte, fortissimo che si spera possa servire a rompere la coscienza di un boss che ha seminato morte. Ed ora da pentito, anche se lui dice di essersi ‘pentito di pentirsi’, tutti sperano che faccia un gesto ‘buono’, come chiede don Maurizio Patriciello, per salvare ancora migliaia e migliaaia di vite umane innocenti.
Eugenio Bernardo