Si riempiono ancora le celle delle prigioni: questa volta le porte del carcere si sono aperte per il rampollo della famiglia Licciardi, clan egemone nei quartieri della periferia a nord di Napoli. Gennaro Licciardi, 22enne figlio del capo- clan Vincenzo Licciardi, è finito in manette per detenzione di botti illegali. La tonnellata di esplosivo era nascosto in un box di proprietà del giovane. Il 22enne, come da routine per i familiari dei camorristi, era già noto alle forze dell’ordine, ed è stato tratto in arresto durante un blitz dei militari nella Masseria Cardone, luogo noto per esser covo dei peggiori criminali. Per procedere in sicurezza alla loro catalogazione sono stati fatti intervenire gli artificieri antisabotaggio dei carabinieri di Napoli. Rinvenuti: 5.900 rendini fabbricati artigianalmente e 750 chilogrammi di materiale di IV e V categoria, oltre a razzi, botti, fontane di fuoco e altro materiale esplodente. Anche questa volta, lo stoccaggio elevatissimo di materiale pericoloso era conservato senza alcuna precauzione. Botti che avrebbero potuto mettere in pericolo l’incolumità del vicinato.