Camorra: lupara bianca, condannati boss e gregari

Uccisi e seppelliti perché si erano resi autonomi dal loro clan d’appartenenza, i Lo Russo del quartiere di Napoli di Miano. Così Antonio Lo Russo, il boss detto ‘o capitone, chiese aiuto agli Amato-Pagano del quartiere di Secondigliano. In tre furono uccisi il 15 marzo 2009. Solo nel 2020, grazie ai pentiti, i corpi di Francesco Russo, Ciro Russo e Vincenzo Moscatelli sono stati trovati in una campagna a Mugnano (Napoli). Ieri la quarta Corte d’Assise di Napoli ha condannato all’ergastolo tutti gli imputati, eccetto uno.

Questo nonostante le confessioni ritenute tardive. Carcere a vita per il boss Cesare Pagano, per Carmine Amato, Oreste Sparano e Francesco Biancolella. Per i pentiti Antonio Lo Russo e Carmine Cerrato (classe 1971), rispettivamente, 11 anni e 10 mesi di reclusione e 11 anni e 4 mesi. La pena inflitta a Lucio Carriola, che rispondeva però solo di occultamento di cadavere, è stata ridimensionata in 1 anno e 6 mesi. Scagionato Oscar Pecorelli.

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