Campi Flegrei, il governo procede e analizza la situazione a tutto campo nel corso del vertice interministeriale convocato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni per monitorare in tempo reale la situazione in quell’area nevralgica. E da Palazzo Chigi, al termine dell’incontro, fanno sapere che «è stata effettuata una dettagliata ricognizione sullo stato dell’arte, distinguendo tra la situazione attuale e le necessarie opere di prevenzione e di messa in sicurezza». Sottolineando a margine di quanto discusso e esaminato, che la situazione attuale «è costantemente monitorata dando attuazione a quanto stabilito dal decreto legge n.140 del 2023», che riguarda misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei. ribadendo inoltre, «quanto alla prevenzione», che «andrà definita a largo spettro con priorità sulla messa in sicurezza delle scuole e sulla garanzia di continuità dei servizi essenziali».
Occhi puntati sui Campi Flegrei anche dall’Unione europea, per le frequenti scosse di terremoto che stanno interessando tutta l’area. Il Centro di Coordinamento della risposta alle emergenze (Ercc) dell’Ue “sta monitorando da vicino la situazione” e “come sempre – ha riferito un portavoce della Commissione Europea – la Commissione è pronta a fornire assistenza in scenari di catastrofi naturali e in altri casi attraverso il Meccanismo di protezione civile dell’Ue, qualora uno Stato membro colpito richieda sostegno”.
La situazione attuale “è costantemente monitorata” anche da Palazzo Chigi “dando attuazione a quanto stabilito dal decreto legge n.140 del 2023”, che riguarda misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei. “Quanto alla prevenzione, andrà definita a largo spettro con priorità sulla messa in sicurezza delle scuole e sulla garanzia di continuità dei servizi essenziali”, è stato sottolineato al termine del vertice convocato da Giorgia Meloni.
Il governo ha stanziato già 500 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici dei Campi Flegrei. E valuta anche di aiutare economicamente chi vuole lasciare l’area anche se per il momento di escludono ipotesi di bonus sisma ad hoc.
Dopo la scossa più forte di magnitudo 4.4 registrata lunedì scorso, seguita da quella di magnitudo 3.6, sono attesi terremoti anche più forti ma non superiori a magnitudo 5, secondo quanto prospettato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Ma la tensione tra la popolazione resta alta. A Pozzuoli sono state segnalate diverse famiglie che si sarebbero affrettate a fare la spesa, saccheggiando i vari punti bancomat: resiste il timore di un evento tale da costringere alla fuga. «La dinamica generale non cambia», ha spiegato Mauro De Vito dell’Osservatorio Vesuviano. «Il suolo si sta deformando. La velocità di deformazione media di 2 centimetri al mese è stabile da 40 giorni e si riflette nell’aumento di sismicità, confrontabile a quella dell’autunno scorso», aggiunge. Intanto il piano di evacuazione lo sta definendo il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci: «Bisogna essere pronti a tutto».
E del resto anche la macchina organizzativa si sta predisponendo al peggio. “Apertura centri d’accoglienza in caso di evacuazione dei cittadini, perché servono strutture di alto livello e non siamo ancora del tutto adeguati e poi le vie di fuga: invito i comuni a concentrare l’attenzione su questi due obiettivi”, ha sollecitato ieri il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “Non ci devono essere cantieri che blocchino la percorrenza, lavorare tutti uniti e mi auguro tutti impegnati a bruciare i tempi, a non perdere un minuto. Dobbiamo essere preparati a tutto”, ha affermato il governatore.
“Chi ha scelto di vivere nell’area dei Campi Flegrei sapeva di vivere in un’area difficile che presenta rischi – ha detto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, al termine del vertice a Palazzo Chigi. “Si tratta di luoghi complessi, una caldera particolarmente pericolosa e in quell’area – ha aggiunto Musumeci – sono stati realizzati migliaia di edifici, unità abitative, ci vivono circa 80mila persone e questa eccessiva antropizzazione di quel territorio andava impedita nel passato. Ora potrebbe creare problemi sul piano di evacuazione”. Piano al quale “il governo lavorerà nei prossimi giorni”, ha annunciato il ministro, mentre sul territorio sono già in atto le procedure per predisporre un’eventuale fuga dall’area.
Per ora comunque la situazione resta sotto controllo. Continue le verifiche dei vigili del fuoco sulle strutture colpite dal sisma. A Pozzuoli e Bagnoli sono state montate le tendopoli da parte della Protezione Civile, presto ne saranno montate altre. In tutto le persone evacuate sarebbero al momento circa 160.