La sindaca di Roma Virginia Raggi (C), l'assessore alla Città in Movimento Linda Meleo (S) e il presidente della Commissione consiliare Mobilità Enrico Stefano, in occasione della conferenza stampa della Presentazione della Settimana europea della Mobilità in programma dal 16 al 22 settembre, 15 settembre 2016. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Campidoglio, Bonaccorsi: Mia polizza da Romeo un regalo tra fidanzati

“Con Salvatore Romeo avevo una relazione sentimentale. Lui mi regalò una polizza sulla vita. Con me aveva anche un senso umano: oltre a stare insieme, al tempo, ho un figlio e il padre è morto. Ma con la Raggi, da cittadina, non la capisco proprio”. Lo afferma l’ex M5S Alessandra Bonaccorsi, intervistata da Corriere della Sera, Fatto Quotidiano, Messaggero, Repubblica e Stampa. Con Romeo “abbiamo avuto una storia da febbraio 2013 ad agosto 2014. Stavamo insieme da sei mesi, un giorno si presentò con dei documenti e mi disse: guarda cosa ho fatto per te. Avrei incassato 10mila euro in caso di morte di Salvatore”, racconta Bonaccorsi. “Io rimasi stupita, non è il genere di regali che ti aspetti dal tuo fidanzato. Ricordo però che Salvatore non l’aveva fatta solo a me, ma anche a un paio di suoi vecchi amici. E ogni volta aveva messo a conoscenza il diretto interessato. Ora che ci penso – prosegue la donna – non escludo che la polizza girata a Raggi sia proprio la mia”.

Quanto alla disparità, rispetto ai 30mila euro della polizza della sindaca di Roma, “si vede che da fidanzata meritavo meno della Raggi”. Sul motivo delle polizze, “più che generoso, diciamo che si rendeva conto di essere solo. Non è sposato, non ha figli. A 50 anni aveva accumulato un piccolo patrimonio e, nel caso gli fosse capitato qualcosa, voleva lasciarne una parte agli amici”, dichiara Bonaccorsi. “E’ una persona limpida e mi stupirebbe se da questa storia ne uscisse male. Quando ci frequentavamo, ai tempi di Ignazio Marino, era già un attivista e dava sempre una grande mano ai consiglieri dei cinque stelle, tra cui la Raggi e il suo ex vicesindaco Daniele Frongia. All’interno del Comune – afferma Bonaccorsi – il vero consigliere era lui perché loro erano totalmente inesperti. Lui gli diceva tutto: cosa fare, come farlo e quali interrogazioni presentare”.

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