Le tensioni sociali che stanno attraversando il Paese in questi ultimi giorni preoccupano il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. E sui prossimi mesi vede nero. “Per i tanti segnali di forte inquietudine che mi arrivano posso dire che non mi aspetto un anno tranquillo”.
Dai pacchi bomba a Equitalia – elenca – alle proteste per Finmeccanica a Genova e sull’autostrada a Palermo, alla Tav, fino alla rapina a Roma che è costata la vita ad un cinese e alla sua bambina di pochi mesi. “Faremo di tutto per prendere gli assassini”, assicura.
“Purtroppo c’è un uso troppo facile delle armi – denuncia la Cancellieri- ci sono armi ovunque”. Nella sua mente ritornano le immagini della famiglia cinese barbaramente massacrata a Tor Pignattara. “Dal ministro fino all’ultimo agente siamo impegnati e faremo di tutto per prendere quegli assassini”, un delitto assurdo e orrendo per il ministro che si inserisce in un più ampio quadro tensione sociale. “Attraversiamo un momento socialmente delicatissimo, le aziende sono in difficoltà, la gente ha paura di perdere il lavoro e, quando lo perde, è terrorizzata di non trovarne un altro”. Ci sono “inquietudine e smarrimento tra la gente”.
Sulla sicurezza, assicura la titolare del Viminale, l’attenzione del governo è “altissima, le risorse le troveremo”. E lancia un appello. “Qui serve un salto culturale e di sicuro serve più intelligence. Ma deve essere chiaro che un’azione di sola polizia non basta, ci vuole anche uno stretto raccordo con la magistratura, unità d’intenti e forte impegno sociale”.
Infine, sulle perquisizioni senza il via libera del giudice, Cancellieri assicura che “non sarà una pratica generalizzata ma per le situazioni di grave emergenza”.