Della nuova fattispecie di reato si parla da anni, spesso prospettando anche il cosiddetto “ergastolo della patente”, ossia il divieto assoluto di guidare nei casi più gravi. Di recente, a metà novembre, il ministro dell’Interno Angelino Alfano aveva reso noto che proprio sul reato di omicidio stradale era stato attivato con il ministero dei Trasporti un gruppo di lavoro per verificarne praticabilità ed efficacia. Pochi giorni dopo era stato il sottosegretario ai Trasporti, Erasmo De Angelis a ribadire che si stava lavorando in tal senso e che il nuovo Codice della strada, il cui iter di riforma è in corso in Parlamento, avrebbe previsto maggiore tutela degli utenti vulnerabili come pedoni e ciclisti e sanzioni molto più dure, con l’introduzione dell’omicidio stradale. E ieri in un tweet De Angelis ripeteva: «Lavoriamo per un forte inasprimento pene per omicidio stradale».
L’introduzione di un nuovo reato, con la modifica in questo caso della norma sull’omicidio colposo, coinvolge ovviamente anche gli uffici del ministero della Giustizia. Oggi, interpellata telefonicamente dal Tg5, Cancellieri ha confermato l’intenzione di procedere già a gennaio in questa direzione, con l’obiettivo di colpire «gli autori di questi reati, che sono gravi, per fare in modo che le vittime abbiano la giustizia che meritano. Spesso infatti le famiglie delle vittime si sentono offese nel loro dolore perchè non hanno i riscontri che meriterebbero».
«E’ positivo che il ministro Cancellieri pensi al reato di omicidio stradale. Non sia però solo un annuncio» commenta il deputato Pd Edoardo Patriarca. Due giorni fa aveva lanciato un appello al Guardasigilli il padre di Stella Manzi, la bambina romana di 8 anni uccisa a Santo Stefano da un automobilista ubriaco, sotto effetto di droga e senza patente, che ieri è stato arrestato.
Nei primi 11 mesi del 2013 – riporta l’Asaps, l’Associazione sostenitori Polstrada, sul proprio sito – ha rilevato 902 episodi gravi di pirateria con 105 morti e 1.089 sono rimaste ferite. E con riferimento all’incidente di Montalto interviene anche il senatore calabrese del Nuovo Centro Destra Antonio Gentile: «Basta con questi massacri – aggiunge Gentile – e basta con pene ridicole che offendono due volte la memoria di chi muore. Ci vorrebbero 30 anni per chi non soccorre».