Negli ultimi mesi si è parlato parecchio della possibilità di eliminare il canone Rai dalla bolletta elettrica, in cui era stato introdotto nel 2016, su decisione del governo Renzi. Quello guidato da Mario Draghi, adesso, ha deciso di prendersi un po’ più di tempo per decidere se eliminarlo. Se ne riparlerà dopo la pausa estiva, quando riaprirà il Parlamento: ma cosa sappiamo fino ad ora e cosa può succedere?
Il governo di Matteo Renzi aveva introdotto il pagamento del canone Rai nella bolletta elettrica, per sostenere la tv di Stato, con rate da 9 euro per 10 mesi, vista la grande evasione della tassa. Con quella manovra, l’Esecutivo era riuscito a garantire alla Rai ricavi sicuri pari a 1,7 miliardi di euro (dei 90 euro a persona, 75,4 vanno alla tv, il resto è diviso tra presidenza del Consiglio e Ministero per lo sviluppo economico come contributo al Fondo per l’editoria e per le antenne locali).
A fine luglio 2021 però, il Messaggero ha anticipato che la voce del canone uscirà dalla fattura del consumo energetico per via di uno degli impegni presi dall’attuale governo on l’Unione Europea nell’ambito del Pnrr, dato che Bruxelles ha chiesto di eliminare gli ‘oneri impropri‘ dai costi dell’energia.
Tra le voci a favore dell’abolizione del canone Rai in bolletta c’è quella del Codacons, che l’ha definita “l’imposta più odiata dagli italiani”, descrivendola come “una vera e propria vessazione a danno degli utenti, che si sono ritrovati a pagare bollette più salate a causa della decisione del governo Renzi”.
“Riteniamo che i tempi siano oramai maturi – recita una nota del Codacons – per procedere a una abolizione totale del canone Rai, considerato il nuovo scenario del mercato televisivo italiano e la possibilità per la Rai di concorrere ad armi pari con le altre reti attraverso la raccolta pubblicitaria”.
Mentre il Codacons vuole abolire del tutto il canone Rai, dall’altra parte ci sono le considerazioni dell’Usigrai, ovvero l’Unione Sindacale Giornalisti Rai, secondo cui la Rai rischierebbe “un danno di decine di milioni di euro” nel caso in cui il canone venisse escluso dalla bolletta della luce. “Il canone in bolletta ha eliminato l’evasione e ha aumentato le entrate per lo Stato, ma è’ stato un provvedimento che non ha aumentato le risorse a disposizione della Rai”, è scritto in una nota.
“È bene che i cittadini sappiano che soldi che loro sono convinti di pagare per finanziare la Rai Servizio Pubblico – conclude il documento – vengono in realtà trattenuti dallo Stato per altri scopi. Sarebbe ora di finirla con la demagogia sulla Rai e aprire una discussione seria sulla missione, e quindi anche sulle risorse certe, adeguate e necessarie al Servizio Pubblico”.