Cantone tra Roma, Milano e l’idea di uscire dall’Anm

ROMA. E’ bufera per le parole di Raffaele Cantone. Il presidente dell’Autorità anticorruzione ha suscitato un vespaio per aver contrapposto Roma, priva di “anticorpi” contro la corruzione, e Milano ritenuta da Cantone la “capitale morale” d’Italia. Dopo però Mani pulite, i vari scandali del San Raffaele, del Comune (giusto un mese fa venivano arrestati 4 persone per corruzione e associazione a delinquere) etc fino ad arrivare a quelli che hanno investito Expo. E questo in un momento in cui invece di dividere bisognerebbe cercare di tenere unito lo Stivale. All’indomani della frase che ha suscitato diverse polemiche Cantone però riflette e ammette di voler fare “un gesto eclatante: uscire dall’Anm”. Una decisione difficile perché il sindacato dei magistrati “è anche casa mia. Io non ho mai fatto politica e sono sempre stato indipendente”, ha aggiunto poi. Al presidente dell’Autorità anticorruzione ha replicato Rodolfo Sabelli, presidente dell’Anm, secondo cui Cantone dovrà deciderà “liberamente se andare via o se restare nell’Anm”.

Sabella si è però augurato che “in questa valutazione” Cantone “rifletta sul valore dell’Anm e sull’azione che da sempre porta avanti a tutela dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura e a difesa della legalità”. Queste sono cose che “Cantone conosce bene, così come noi conosciamo il ruolo dell’Autorità Anticorruzione, tanto è vero che abbiamo deciso di collaborare insieme, sottoscrivendo un protocollo congiunto per la diffusione della cultura della legalità nelle scuole”. Comunque Cantone non ha perso tempo e si è presto giustificato sostenendo che di non aver voluto scatenare “questo putiferio” e che nelle sue parole “non c’era nessun retropensiero. Considero Roma la mia seconda città – ha aggiunto – e mi sento molto legato” alla Capitale. “Non ho nessuna valutazione negativa della città”.

Critiche sono arrivate anche dal Centrodestra. Il senatore di Forza Italia, Domenico Scilipoti, ha affermato come non si possa “paragonare una metropoli come Roma ad una città come Milano, anche solo per le dimensioni”. E’ sbagliato, ha aggiunto poi,  “affermare che la corruzione sia solo annidata nella capitale e che Milano, invece, sia esempio di moralità”.

Alessandro Moschini

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