Carabiniere ucciso, Varriale girò il video di Hjort

Gabriel Christian Natale Hjorth, il 18enne americano arrestato con l’accusa di aver ucciso il brigadiere Mario Cerciello Rega, è stato ripreso in un video registrato durante l’interrogatorio mentre aveva le mani dietro la schiena, la testa china e gli occhi bendati. A girare il video il 26 luglio scorso, come riporta l’Ansa, fu proprio Andrea Varriale, il collega di Mario Cerciello Rega che era con lui la notte in cui fu ucciso.

Stando a quanto si apprende, Varriale ha depositato il video agli atti qualche giorno dopo l’arresto dei due americani accusati dell’omicidio. Il carabiniere, come riporta l’Ansa, ha giustificato la propria decisione sulla base dell’esigenza investigativa di confrontare la voce di Hjorth con quella della telefonata avvenuta la notte dell’omicidio.

I legali di Hjorth, secondo quanto riporta l’Ansa, hanno così commentato le immagini: “Il video documenta in maniera evidente non solo il trattamento umiliante e contrario alla dignità della persona al quale è stato sottoposto Gabriel Natale Hjorth ma anche l’insostenibilità delle giustificazioni fornite da più parti al momento della pubblicazione della foto del bendaggio. È inimmaginabile che in un Paese civile si possa assistere ad un simile trattamento di una persona privata della libertà personale”.

Quei momenti erano stati già immortalati in una foto dell’indagato con la benda sugli occhi, che aveva scatenato diverse polemiche.

Nel filmato si sentono anche le voci di alcuni carabinieri. Hjorth risponde in un italiano stentato. “Come ti chiami?“, domandano i militari. “Che cambia?“, risponde lui.

Le domande proseguono e sono incentrate su una “felpa rossa“. “Dov’è?”, chiedono le forze dell’ordine. Lui stenta, come se non avesse capito la domanda. Il video si chiude dopo poco più di 30 secondi.

Su questa vicenda rischiano il processo due carabinieri, cioè quello che ha scattato la foto diffusa alcuni mesi fa e quello che, invece, ha materialmente bendato l’arrestato. Varriale non risulta indagato in relazione alla vicenda.

Il 18 dicembre scorso, la Procura di Roma ha chiuso le indagini relative a ciò che è accaduto nella caserma dell’Arma.

I pm di piazzale Clodio, come riporta ‘Ansa’, contestano al carabiniere Fabio Manganaro l’accusa di “misura di rigore non consentita dalla legge” per avere bendato Gabriel Christian Natale Hjorth.

Al collega Silvio Pellegrini è contestato il reato di abuso d’ufficio e pubblicazione di immagine di persona privata della libertà per avere scattato la foto (non si è mai parlato di video in precedenza), poi diffusa.

Gli inquirenti hanno accertato che la foto, che è stata scattata in un ufficio di via in Selci, è stata diffusa “su almeno due chat Whatsapp, delle quali una dal titolo ‘Reduci ex Secondigliano‘ con 18 partecipanti, dalla quale veniva poi ulteriormente diffusa da terzi ad altri soggetti e chat”, arrecando al giovane statunitense “un danno ingiusto“.

Silvio Pellegrini, inoltre, avrebbe anche fornito “specifiche indicazioni sui primi risultati investigativi ottenuti, violando i doveri inerenti alle funzioni o al servizio o comunque abusando delle sua qualità”.

Anche la Procura militare ha chiuso le sue indagini relative al vicebrigadiere indagato per il reato di “divulgazione di notizie segrete o riservate”.

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