Belsito è indagato anche a Napoli per riciclaggio

Truffa rimborsi elettorali: indagato il tesoriere della Lega Nord

Il tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito è indagato dalla Procura di Milano per appropriazione indebita aggravata e truffa aggravata ai danni dello Stato in relazione ad una vicenda di rimborsi elettorali. È in corso una perquisizione della Guardia di Finanza e dei Carabinieri negli uffici di Belsito in Via Bellerio, sede della Lega.

La perquisizione in corso riguarda, a quanto fino ad ora appreso, una inchiesta relativa alla vicenda degli investimenti in Tanzania effettuati dal tesoriere del partito Lumbard. Francesco Belsito è indagato anche a Napoli per riciclaggio.

Carabinieri e uomini della Gdf si sono presentati stamani nella sede della Lega in via Bellerio a Milano per acquisire documenti. Con loro ci sono anche gli uomini del Noe, il Nucleo Operativo Ecologico di Roma, e il pm napoletano Henry John Woodcook.

Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai pm Paolo Filippini e Roberto Pellicano e, come si legge in una nota firmata dal procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati, “sono state eseguite perquisizioni nei luoghi in disponibilità degli indagati, nonché di soggetti loro collegati”. La procura della Repubblica di Milano, “procede per il reato di appropriazione indebita aggravata a carico di Belsito Francesco, Scala Paolo e Bonet Stefano, con riferimento al denaro sottratto al partito politico Lega Nord”. I pm procedono “inoltre per il delitto di truffa aggravata ai danni dello stato a carico dello stesso Belsito con riferimento delle somme ricevute a titolo di rimborso spese elettorali”. La procura, infine, procede “per truffa ai danni dello Stato a carico di Bonet Stefano e Belsito Francesco con riferimento alle erogazioni concesse allo Stato sotto forma di credito di imposta in favore della società Siram Spa con sede a Milano”. I presunti reati sarebbero stati commessi “in Milano e altrove dal 2010 al gennaio 2012”. L’attività di indagine, conclude la nota, “é svolta in coordinamento con le procura di Napoli e Reggio Calabria”.

L’ipotesi di reato formulata dagli inquirenti napoletani è di riciclaggio. Da quanto si apprende l’inchiesta della procura di Napoli scaturisce dall’indagine che portò al coinvolgimento del direttore dell’Avanti! Valter Lavitola e dell’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini. I magistrati partenopei sono alla ricerca di prove in relazione al presunto riciclaggio e indagano soprattutto sui rapporti tra un imprenditore veneto e il tesoriere della Lega Francesco Belsito. Fonti della procura precisano che tuttavia la Lega non è coinvolta in attività di riciclaggio.

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