CAGLIARI. Una detenuta di 51 anni si è tolta la vita impiccandosi in una cella del carcere di Cagliari-Uta. Avrebbe finito di scontare la pena fra un anno. Sconforto tra gli operatori penitenziari e in particolare tra le agenti e i medici della casa circondariale che si sono prodigati nel tentativo di salvarla, ha reso noto Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, sull’estremo atto di autolesionismo messo in atto nel carcere. Una tragedia imprevedibile considerando che la donna era costantemente sotto osservazione, ma che documenta il senso di fragilità talvolta espressa proprio nella incapacità di comunicare il proprio stato emotivo. Un ennesimo documento umano di denuncia che pone interrogativi sulla necessità di accedere alle misure alternative e a luoghi meno afflittivi soprattutto per chi non ha strumenti adeguati per salvaguardare se stesso. La donna era tossicodipendente e non effettuava colloqui con i familiari.
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