Il vice capo della polizia, Francesco Cirillo, davanti alla Commissione Giustizia del Senato, ha denunciato la difficile situazione delle carceri italiane. In primis, ha definito troppo pochi e costosi i braccialetti elettronici attivi. Sono “solo 8”, ha affermato. Quanto ai costi, calcolati da alcuni parlamentari pari a 5000 euro a braccialetto, il prefetto ha ironizzato: “se fossimo andati da Bulgari avremmo speso meno”. Oggi dunque “il bilancio è assolutamente negativo”, ma il sistema, ha sostenuto, “é migliorabile”.
Cirillo poi, riferendosi alle camere di sicurezza, ha affermato che ”sono troppo “poche”, 1057 in tutto, e non garantiscono la dignità di chi vi dovrebbe essere rinchiuso. Tali “stanze”, in base al dl del governo sull’emergenza carceri, dovrebbero ospitare chi viene arrestato in flagranza di reato sino al giudizio direttissimo senza passare dal carcere’. Proprio per questo, ha detto, “i detenuti stanno meglio nelle carceri”.
Ma a tali accuse, ha risposto il Ministro della Giustizia, Paola Severino: “Attendo naturalmente di conoscere le considerazioni della Commissione”, ha premesso il ministro. “Le norme di cui si parla, ha detto subito dopo, “sono state condivise con il ministero dell’Interno, in piena condivisione con i vertici della Polizia. Si tratta di norme totalmente concordate” ha ribadito Severino che, poi, si è soffermata sul decreto per favorire lo smaltimento dell’arretrato civile: “Io sono disponibile ad accettare tutte le soluzioni che possano migliorative”, ha spiegato rispondendo ai giornalisti: “E’ importante che le cose si facciano e sono aperta ad ogni possibilità”.