Carige, Mattarella firma decreto

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto legge contenente le misure urgenti per la Carige e ha autorizzato la presentazione del disegno di legge di conversione alle Camere. A quanto riportano fonti di governo, è stato trasmesso alla Camera dei deputati.

Fino a 5 miliardi complessivi sul piatto per il salvataggio di Carige. Secondo una bozza del decreto in favore della banca ligure di cui AdnKronos ha preso visione, il governo istituisce un fondo ad hoc da 2 miliardi di euro per le operazioni di rafforzamento patrimoniale e fino a 3 miliardi sotto forma di garanzie del Tesoro sulle obbligazioni dell’istituto in difficoltà.

“Nello stato di previsione del ministero dell’Economia e delle Finanze è istituito un Fondo con una dotazione di 2 miliardi di euro per l’anno 2019, destinato alla copertura degli oneri derivanti dalle operazioni di sottoscrizione e acquisto di azioni effettuate per il rafforzamento patrimoniale” si legge nella bozza. Inoltre, al fine di evitare o porre rimedio a una grave perturbazione dell’economia e preservare la stabilità finanziaria, il ministero dell’Economia “è autorizzato, fino al 30 giugno 2019, a concedere la garanzia dello Stato su passività di nuova emissione di Banca Carige” nel rispetto della disciplina europea in materia di aiuti di Stato, fino a un valore nominale di 3.000 milioni di euro, si legge nella bozza.

Per il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ‘Dl salva Carige’ varato lunedì “è una misura transitoria ampiamente meditata. Lo Stato ha offerto una garanzia per nuovi bond perché si è creato uno stallo, per traghettare questo momento. È un salvagente temporaneamente offerto ma confidiamo che la Carige possa attraversare questo momento e rilanciare” dice, ospite di ‘Porta a Porta’.

L’intervento – spiega Conte – è per consentire ai commissari straordinari il consolidamento patrimoniale e il rilancio”. E “in questo momento non parliamo di salvataggio di Carige – prosegue – confidiamo che la logica di mercato e che gli azionisti possano ricapitalizzare. Se questo non arriverà, non intendiamo usare soldi dello Stato”.

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