Le chiusure anticipate di ristoranti, bar, luoghi della cultura, cinema, teatri, palestre e luoghi dello sport, che avevano riaperto spendendo in proprio, si abbatterà sul sistema Paese. Bonomi fa i conti: “Se purtroppo queste misure andranno avanti, temo che i numeri saranno fortemente colpiti. Noi stimiamo una ulteriore discesa” del Pil per il 2020 “tra l’1% e il 2%, quindi -11% o -12%“. E’ un’enormità quanto stima il presidente di Confindustria. “Sarebbe un danno per l’economia intorno ai 216 miliardi, superiore ai fondi del Recovery Fund”, aggiunge. Il governo si è impegnato a risarcire le categorie di lavoratori che da domani non potranno fatturare entro metà novembre, ricorda sommessamente l’Annunziata. Se la ride Bonomi:
“E’ di fronte a queste cose che gli italiani perdono la fiducia ed è un tema sul quale sto battendo da mesi. Dobbiamo ricreare la fiducia, altrimenti questi provvedimenti non avranno mai efficacia”. Che vuol dire? Che “Affrontare questo tema è importante – risponde – non possiamo lasciare nessuno senza reddito in Italia in un momento come questo. Ma dobbiamo anche essere trasparenti nell’affermazione che sono già pronti: da maggio abbiamo ancora 12mila persone che aspettano l’erogazione della cassa integrazione pagata dallo Stato”, aggiunge Bonomi. Le solite promesse insomma. Bonomi va poi giù duro: ricorda che “da aprile segnalava come nei mesi estivi bisognava predisporsi in modo tale da contare su un sistema di servizi (trasporti e sanità) capace di tenere botta. In caso di prevedibile aumento di contagi, tra l’altro ampiamente previsto. Questo non è stato fatto”. Non solo, dopo il penultimo Dpcm aveva lanciato bordate senza precedenti al governo Conte, parlando di un esecutivo in totale confusione.