Dallo staff M5S arriva una replica che è peggiore della gaffe. Viene postato come risposta a Cottarelli un articolo del ‘Fatto quotidiano’ dove si cita la spending review di Cottarelli e le conseguenze sul comparto scuola e sui professori. Insomma, Di Maio non ha letto il piano sulla spending review varato dal consulente del governo, ma si è limitato a leggere il titolo di un articolo del ‘Fatto quotidiano’. Con Di Maio è possibile anche questo.
Cottarelli è stato citato anche da Silvio Berlusconi nel corso di un incontro con Confcommercio a Roma: ‘Carlo Cottarelli lo ho sentito ieri per telefono, mi ha ringraziato e mi ha detto di essere disponibile ad entrare nella squadra di governo, uno dei 12 nomi non provenienti dalla politica, magari con un ministero dedicato alla spending review’. Ma, anche in questo caso, il diretto interessato smentisce il Cavaliere.
Ringrazio i partiti e i movimenti che mi hanno contattato in proposito, tuttavia la partecipazione ad un’attività di governo richiede la condivisione dei programmi concreti sulle cose da fare, dice Cottarelli: ‘Tale condivisione non può avvenire che dopo le elezioni. Vorrei quindi chiarire di non aver dato la mia disponibilità a nessun schieramento a partecipare in qualunque forma a un futuro governo’.
Credo, aggiunge Cottarelli, che ogni cittadino debba sentirsi onorato di servire il Paese contribuendo all’attività di governo. Al momento, però, continuo a svolgere il mio ruolo di visiting professor alla Bocconi e di direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici. In questa veste continuerò a commentare in modo imparziale il dibattito sui conti pubblici.
Raggiunto telefonicamente da Huffpost dopo l’annuncio di Berlusconi sulla telefonata, Cottarelli aveva detto: ‘Non commento queste cose per questioni di principio. Sto facendo il mio lavoro di valutazione di conti pubblici e lo faccio in modo imparziale. Non commento alcun contatto con partiti politici’.