La necessità di aiutare le fasce sociali più esposte a difendersi dall’inflazione sotto forma di caro-bollette e caro-carburanti ha consigliato al governo guidato da Giorgia Meloni di varare una misura di circa 1,3 miliardi di euro. Aiuti, sotto forma di bonus e sconti in bolletta. Oltre a ciò, l’esecutivo ha deciso di esentare dalla sanzione accessoria della sospensione della licenza chi effettua il ravvedimento operoso e paga le somme dovute, una sorta di sanatoria sugli scontrini non emessi. Misura, quest’ultima, che ha scongiurato la chiusura di oltre 50mila piccoli esercizi commerciali. Una buona notizia, infine, anche per gli studenti universitari risultati idonei ma non beneficiari di borse di studio: anche a loro sarà riservato il sostegno. Ok anche al “sostegno alle famiglie per i trasporti” e all’”estensione della carta
Insomma, un Cdm corposo quanto a contenuti e sicuramente incoraggiante per milioni di italiani. E questo spiega la soddisfazione di moltissimi esponenti politici della maggioranza, a cominciare da Tommaso Foti, che hanno voluto sottolineare la coerenza del governo Meloni nell’andare incontro soprattutto a chi arranca e soffre. «L’Italia – è il commento il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia – si conferma una nazione che vuole puntare sul futuro dei propri cittadini e dei giovani, con il rafforzamento delle misure contro il caro-bollette e il caro-energia e l’aumento di 7,5 milioni di euro delle risorse per le borse di studio».
Concetti riecheggiati anche nelle dichiarazioni post Cdm del capogruppo di FdI in commissione Finanze Saverio Congedo e della deputata Elisabetta Gardini. «Il vero elemento di rottura rispetto al passato – sostiene a sua volta il deputato Francesco Filini, sempre di FdI -, è che questo governo non sperpera nemmeno un centesimo. In questo anno non abbiamo assistito a scempi come bonus monopattini a pioggia o banchi a rotelle. Tutte le risorse sono state indirizzate verso la crescita economica e il sostegno alle fasce più deboli». Infine, Gianluca Caramanna: «Con il governo Meloni – sottolinea il capogruppo di FdI in commissione Attività Produttive a Montecitorio – lo Stato è più vicino alle famiglie e alle imprese».
Sono oltre 25mila i supermercati che hanno deciso di contrastare i rincari del carrello della spesa. Sconti del 10% sui prodotti alimentari di base. Ecco dove e come funziona
Scatta il Patto anti inflazione: ecco i prodotti scontati al supermercato
Il morso dell’inflazione non accenna ad affondare i denti nel portafogli degli italiani. Col carrello della spesa che segna continui aumenti, giunti a pesare sulle famiglie con 400 euro in media in più all’anno. A tutto questo si uniscono gli altri rincari di bollette energetiche e carburanti.
Da qui la decisione di oltre 25mila supermercati e discount di sottoscrivere un Patto anti inflazione per venire in soccorso dei consumatori. Un’iniziativa ispirata un progetto simile inaugurato in Francia, che si propone di dimezzare nel 2024 gli aumenti annui sugli alimenti.
Quando parte e quanto vale il Patto anti inflazione
La data d’inizio è stata già stabilita e il 28 settembre arriverà la conferma definitiva in merito: gli sconti sui prodotti alimentari di base e di largo consumo saranno applicati dal 1° ottobre al 31 dicembre 2023. Si tratta dunque di un “trimestre anti inflazione”. Manca solo la firma della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla presenza dei rappresentanti di Confersercenti, Confcommercio e Federdistribuzione.
A ottobre cominceremo a vedere sugli scaffali beni di prima necessità scontati del 10%. Gli esperti hanno calcolato che un risparmio medio di 150 euro sulla spesa totale per famiglia, che scende a 100 euro se si considera la sola spesa alimentare. I prodotti scontati saranno oggetto di una pubblicità progresso finanziata dalla presidenza del Consiglio e saranno provvisti di un apposito bollino tricolore “anti inflazione” autorizzato dal Governo.
L’elenco dei prodotti scontati e dove acquistarli
Il 23 settembre è stato inviato al Mimit l’elenco completo delle catene di distribuzione che hanno sottoscritto il Patto, che includono anche centinaia di piccole attività di vendita al dettaglio, farmacie e parafarmacie. Per quanto riguarda supermercati e discount, si tratta di oltre 25mila punti vendita. Al momento restano in forse Eurospin e MD. Ecco di seguito la lista:
Esselunga
Conad
Carrefour
Pam
Lidl
Tigre
Famila
Decò
Di seguito invece la specifica dei prodotti oggetto di sconti, che saranno soprattutto alimentari di prima necessità. Resta tuttavia un grande punto interrogativo sui cibi freschi, a causa dei prezzi troppo ballerini e dalle problematiche (in primi i cambiamenti climatici) in cui versa la produzione agricola. Per quanto riguarda frutta e verdura, dunque, si potrebbe assistere a sconti e promozioni locali e periodiche. L’olio d’oliva, infine, potrebbe essere oggetto di un prezzo bloccato. Ecco la lista:
pasta
carne
passata di pomodoro
zucchero
latte
uova
riso
sale
farina
cereali
saponi
detergenti
pannolini
farmaci di largo consumo
Gli sconti saranno davvero d’aiuto?
L’iniziativa non può avere tuttavia il successo sperato senza il supporto, a monte, delle aziende produttrici nel taglio dei prezzi delle merci vendute ai supermercati. Altrimenti si va incontro a un circolo vizioso in cui a perderci saranno ancora una volta i consumatori. Per fortuna già diversi marchi hanno annunciato l’adesione alla campagna anti inflazione: da Barilla a Lavazza, da Mutti a Nestlé e Ferrero. In attesa che anche altri grandi gruppi sposino la causa.
Non sono però pochi i dubbi in merito all’efficacia del Patto. Secondo Assoutenti, la mossa potrebbe non determinare i risultati preventivati per colpa del caro carburanti. I prezzi alti di benzina e gasolio rischiano infatti di mandare in fumo i soldi risparmiati dagli italiani con gli sconti al supermercato. Da qui la richiesta dell’associazione al Governo di intervenire sulle accise dei carburanti.