Carola Rackete, l’ex capitana della Sea Watch, in passato scontratasi con Matteo Salvini sulla questione migranti-Ong, ha partecipato alla rassegna L’Eredità delle donne, a Firenze, diretto da Serena Dandini, parlando di migrazione, emergenza climatica e politiche di destra. In quell’occasione ha citato anche la premier e le sue parole sono state riprese da diversi giornali di destra.
Carola Rackete ha parlato dello spostamento dell’asse della politica internazionale verso destra, citando la Germania e subito dopo Giorgia Meloni: ‘Chiunque ha un po’ di cervello sa che non è assolutamente il caso di fare accordi con una come Giorgia Meloni, che però si è rivelata molto in gamba, molto capace nell’interfacciarsi con i leader europei. Dobbiamo però essere fermi nel dire che questo non è il futuro dell’Europa, non è il futuro dell’Europa che ci può rappresentare, un futuro che è solo di distruzione’.
Tra le questioni sollevate da Rackete, c’è poi quella dei diritti delle donne e delle persone transgender, oltre alle migrazioni e alla crisi climatica.
Nel luglio scorso la Rackete ha annunciato sui social la sua candidatura per il partito di estrema sinistra ‘Die Linke’ alle Europee 2024. L’annuncio del suo impegno politico, però, non ha lasciato indifferente il leader della Lega Matteo Salvini che con Rackete ha dei precedenti risalenti al 2019, quando ricopriva l’incarico di Ministro dell’Interno.
L’ex comandante della Ong Sea Watch 3 non ha solo un trascorso nell’ambito del soccorso e del salvataggio in mare delle persone migranti, ma è anche un’attivista ecologista. Saranno questi i temi su cui intende farsi sentire a Bruxelles in caso di elezione in Parlamento.
In un’intervista rilasciata al giornale tedesco ‘Spiegel’, Carola Rackete ha spiegato che intende essere ‘un cane da guardia’ per introdurre i temi e le istanze ambientali all’interno del Parlamento europeo. L’ex comandante sarà una candidata indipendente, ma dovrebbe essere la seconda nella lista del partito. Prima di lei, infatti, a guidare la lista sarà Martin Schirdewan, l’attuale co-presidente del gruppo della Sinistra al Parlamento europeo.
‘C’è una stretta correlazione per la crisi climatica e l’immigrazione. Ci sono tre questioni sulle quali la destra si oppone: i diritti di donne e trans, le migrazioni e, appunto, la crisi climatica. La destra vuole cancellare tutte le politiche ambientali, a livello europeo. Le prossime elezioni saranno fondamentali. Carola Rackete, che si presenterà da indipendente con il partito di estrema sinistra tedesco ‘Die Linke’ fissa la sua linea politica: ‘Il partito deve puntare sulla questione climatica, che è davvero centrale nel nostro presente. Ci troviamo di fronte ad un grosso spostamento verso destra anche di un partito come i socialdemocratici. Olaf Scholz ha una linea dura, conservatrice. Chiunque ha un po’ di cervello sa che non è assolutamente il caso di stringere accordi con una come Giorgia Meloni. Dobbiamo essere fermi nel dire che non è questo il futuro dell’Europa che vogliamo, un futuro solo di distruzione. Noi dobbiamo mantenere i nostri valori progressisti. E ricordarci soprattutto che noi europei abbiamo bisogno dell’immigrazione, in particolar modo per la nostra agricoltura’.
In un post pubblicato su Facebook Matteo Salvini ha scritto: ‘Dallo speronare motovedette italiane della Guardia di Finanza alla candidatura con la sinistra è un attimo’. E ha aggiunto: ‘Auguri, viva la democrazia!’.
Il commento di Matteo Salvini fa riferimento a quanto avvenuto nel 2019. All’epoca Salvini era ministro dell’Interno mentre Rackete era a comando della Sea Watch 3 e decise di far sbarcare 40 persone nel porto di Lampedusa nonostante l’indicazione contraria delle autorità italiane. Rackete, in buona sostanza, ignorò il divieto della Guardia di finanza. In seguito all’episodio venne arrestata, ma scarcerata subito dopo perché secondo il giudice aveva agito nel compimento di un dovere, quindi prosciolta dall’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
Carola Rackete ha anche denunciato Matteo Salvini per diffamazione a causa di una serie di dichiarazioni che l’allora ministro pronunciò nei confronti dell’ex capitana.
Su quest’ultima vicenda, tuttavia, il 28 giugno il Senato ha negato la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini.
La Linke è malamente considerata in patria, proprio per l’estremizzazione delle posizioni che arrivano a flirtare con i peggiori dittatori e terroristi d’area.
Carola Rackete si è buttata nel mischione e dalla sua posizione di sinistra forsennata si permette commenti del genere: ‘L’alternativa che avremo davanti sarà tra giustizia climatica e salvaguardia dei diritti umani da un lato e estrema destra al potere dall’altro’.
Volano accuse, classiche anche queste, di ottusità politica, come la chiama il parlamentare linkiano Klaus Ernst, il quale fa notare: ‘questa non è neanche iscritta, e, appena ventilata, fa subito una conferenza stampa dove dice cose incompatibili con la linea del partito. Il collega Alexander Urlich va oltre e parla di ‘spavento per i nostri elettori e colossale regalo per l’ultra-destra’; e, al di là del fazionismo da accerchiati tipico dei comunisti, per i quali tutto ciò che non è dei loro è ultra-fascismo e nazismo, non ha tutti i torti’.
A causa di una scissione voluta dalla sua esponente più nota, Sahra Wagenknecht, si scioglie in maniera senza precedenti in Germania il gruppo parlamentare tedesco ‘Die Linke’ (‘La Sinistra’). Lo segnalano vari media tra cui l’agenzia Dpa sottolineando la principale conseguenza delle dimissioni annunciate il mese scorso da Sahra Wagenknecht e di altri nove deputati del Partito che così ha perso la dimensione minima per essere una ‘Fraktion’ parlamentare con tutti i vantaggi economici e politici che comporta.
Si prevede ora la nascita di due nuovi raggruppamenti parlamentari: i restanti 28 deputati della Linke da un lato e la Wagenknecht e i suoi sostenitori dall’altro. ‘La Sinistra’ era stata fondata nel 2007 con la fusione del Partito del socialismo democratico (Pds) e di quello’Lavoro e Giustizia Sociale – L’Alternativa Elettorale’.
Wagenknecht ha sbattuto la porta in un tentativo di cercare consensi da sola in tutto lo spettro politico tedesco, paradossalmente anche nel bacino elettorale della fortissima estrema destra nell’est del Paese, facendo leva fra l’altro su limiti all’immigrazione, uno stop all’invio di armi all’Ucraina e attenzione alle ripercussioni sociali delle politiche per il clima. Il fatto che un gruppo parlamentare si sciolga durante una legislatura in corso è una novità in Germania, ricorda la Dpa. In precedenza simili ‘liquidazioni’ erano avvenute solo dopo sconfitte elettorali come avvenne nel 2013 per i liberali della Fdp che non avevano superato la soglia di sbarramento del 5% e nel 2002 per il Pds in circostanze analoghe.