La grande maggioranza delle cartelle di pagamento per le quali entro fine anno è prevista la notifica da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione sono di entità ridotta. Lo riferisce l’Ansa anticipando che circa la metà non arriva a 300 euro di importo.
Il 60 per cento del totale è al di sotto dei 500 euro, mentre solo il 10 per cento delle cartelle supera i 5mila euro.
Entro l’anno, dopo lo sblocco del 31 agosto, è previsto l’invio di 4 milioni di cartelle affidate all’agente di riscossione in prossimità dell’avvio della sospensione, rispetto ai 20-25 milioni ferme.
Intanto è in arrivo un nuovo rinvio delle cartelle esattoriali. “Grazie alla trattativa di queste ore portata avanti dalla Lega, il governo si impegna a prorogare ulteriormente i termini delle notifiche delle cartelle esattoriali riferite al periodo relativo all’emergenza della pandemia. Impegno esteso anche a sospendere gli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati dall’agente della riscossione. Un aiuto concreto per permettere a milioni di italiani di uscire dalla crisi”. Così Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera.
“Una proposta di buon senso che è stata sottoscritta dalla quasi totalità dei partiti per aiutare famiglie e imprese, in ginocchio per la crisi economica e che il Governo ha il dovere di sostenere”, scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
“La mediazione tre le forze politiche e il governo ha portato a un importante ordine del giorno che recupera letteralmente le proposte del Movimento 5 Stelle in tema di rinvio delle cartelle esattoriali riferite al periodo emergenziale, di predisposizione di una Rottamazione Quater e di sospensione degli obblighi di accantonamento riguardanti i pignoramenti presso terzi”. Lo dichiarano Vita Martinciglio e Giovanni Currò, rispettivamente capogruppo e vicepresidente M5S della commissione Finanze. “Tre interventi letteralmente vitali per consentire a decine di migliaia di imprese e contribuenti di uscire dalla crisi senza eccessivi contraccolpi”, continuano i deputati. “Da settimane ripetiamo che il sostegno pubblico alla liquidità, anche sul lato tributario, non avrebbe dovuto interrompersi con l’uscita dalla recessione. Siamo soddisfatti che la nostra insistenza abbia dato i suoi frutti”.