Un uomo in mutande che fa sollevamento pesi utilizzando i propri organi genitali, a simboleggiare, forse, la virilità del ‘maschio’ romagnolo. E’ questa una delle immagini choc che da ieri campeggiano su oltre mille manifesti sparsi per Rimini. A lanciare la nuova provocazione, destinata sicuramente a far discutere non pochi riminesi, è niente meno che Maurizio Cattelan, uno dei più conosciuti e controversi artisti italiani della scena contemporanea che tra le sue opere annovera la plateale scultura del dito medio collocata davanti alla Borsa di Milano. Cattelan, assieme al fotografo Pierpaolo Ferrari, firma la nuova irriverente campagna a metà tra l’estetica pubblicitaria e la provocazione culturale. Otto graffianti ‘soggetti’ tratti dalla rivista ‘Toiletpaper’ e riprodotti in migliaia di cartelloni che fino al prossimo 30 settembre tappezzeranno vari angoli significativi della città. ‘Saluti da Rimini’ recita la scritta che accompagna le gigantografie, nello stile delle tradizionali cartoline turistiche in vendita nei bazar del lungomare. Dimenticatevi, però, la classica veduta della spiaggia punteggiata di ombrelloni o del ponte di Tiberio illuminato. Oltre al conturbante sfoggio di culturismo erotico di cui abbiamo già detto, infatti, troviamo anche una ragazza travolta dall’estasi, modello Santa Teresa del Bernini, che si adagia lascivamente su un letto di patatine fritte, oppure due mani che cercano di evadere da una gabbia formata da ‘salami’ disposti a mo’ di sbarre e una vecchia Bmw gialla ricoperta interamente di lattine di birra. Il duo Cattelan-Ferrari mette così alla berlina vizi e virtù della Riviera, smascherandone miti e archetipi.
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