È stata denominata ‘Dea Bendata’, l’operazione effettuata dai militari di Santa Maria Capua Vetere, che ha portato in carcere 8 persone con le accuse di: usura ed estorsione. Gli aguzzini, addirittura, avevano imposto alla loro vittima, una donna titolare di una ricevitoria del lotto, fino a 400 euro al giorno per i soli interessi sulle somme prestate. Le indagini tecniche, intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno dimostrato che la donna per far fronte ad una crisi di liquidità era stata costretta a richiedere un iniziale prestito a uno dei commercianti indagati, il quale si offriva di anticipare a titolo oneroso l’ammontare delle vincite superiori a 2.200 euro, fino al quale è consentita la riscossione in ricevitoria. La prima elargizione ammontava a tremila euro con il pagamento di interessi pari a 300 euro, con cadenza settimanale. Il prestito progressivamente ha raggiunto l’importo di 42.500 euro, per il capitale, e 23mila euro di interessi nell’arco di soli sei mesi, durante i quali la vittima ha quindi versato all’usuraio la somma complessiva di circa 65mila euro. Ma presto la donna non è più riuscita a restituire le somme dovute e per farlo è ricorsa a distinti ed ulteriori prestiti. Si è così innescato un meccanismo a catena che coinvolgeva diversi creditori-usurai. In totale la donna in prestito ha ricevuto 100mila euro, la somma restituita in soli sei mesi è risultata pari al doppio, con la corresponsione di interessi usurari in misura superiore al 400% annuo. Pagare per lei era diventato impossibile, tanto da dover vendere i locali della ricevitoria e la concessione. Ma ciò non è bastato e per costringerla a pagare, anche se ormai non aveva più niente, due degli indagati non hanno esitato, a minacciare di morte, quotidianamente, sia la donna che il marito, e persino i figli minori. I due, pochi giorni fa, avevano progettato anche di dar fuoco all’auto della donna: ma il veicolo, dopo la denuncia, era già al sicuro nel parcheggio della stazione dei carabinieri. Nel corso delle perquisizioni, è stato sequestrato anche una parte del denaro illecitamente ottenuto dagli strozzini. “L’indole spregiudicata e criminale degli usurai, alcuni dei quali gravati da precedenti specifici – sottolinea una nota della Procura – si è spinta al punto che due indagati sono arrivati ad aggredire un dipendente della vittima. Dalle indagini, inoltre, emerge come quasi tutti gli indagati non abbiano fatto dichiarazioni dei redditi negli ultimi anni o presentato dichiarazioni con un reddito annuale notevolmente inferiore rispetto alla disponibilità dei beni, risultati anche dall’analisi dei conti correnti. Da qui il sequestro preventivo per equivalente”. “Allo stato – conclude la Procura – non emerge alcun concreto collegamento con la criminalità organizzata locale”.
Gli indagati. A finire in manette, nell’operazione ‘Dea Bendata’ sono: T.G. 48enne di Maddaloni titolare di una gioielleria e la moglie, L.V. commerciante 31enne di Maddaloni, L.M. 24enne disoccupato di Maddaloni, F.C. 63enene disoccupato di Maddaloni, G.F. commerciante 60enne, M. C. 64enen pensionato di Maddaloni, G.G. 45enne originario di Caserta, ex appartenente alla polizia penitenziaria. I reati contestati, in base ai ruoli svolti, sono concorso in usura aggravata, concorso in estorsione aggravata, lesioni personali e furto aggravato.