Cashback di Natale: quando sarà necessario lo SPID

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto 156 del 24 novembre 2020 del Ministero dell’Economia e delle Finanze diventa realtà il piano Cashback per gli acquisti effettuati presso i negozi fisici con metodi di pagamento elettronici. Nello stesso decreto è normato anche il cosiddetto “Cashback di Natale“, che farà in pratica da periodo di prova per il sistema di rimborsi.

Il decreto prevede che l’adesione al programma cashback (sia quello di Natale che quello generale che inizia l’anno prossimo) sia su base volontaria. Questo vuol dire che non è automatico: bisogna fare una procedura per partecipare al piano cashback  e avere i rimborsi (per il cashback di Natale è previsto un rimborso fino a 150 euro). Anche per provare a vincere il “super cashback” da 1500 euro, previsto per chi avrà fatto più acquisti con pagamento elettronico in un solo semestre) sarà necessario registrarsi. Per registrarsi al programma cashback e ottenere i rimborsi si possono usare due strumenti: il primo è l’app IO della Pubblica Amministrazione, il secondo è rivolgersi agli “issuer convenzionati“. Con questo termine il decreto intende “il soggetto che abbia concluso un accordo con il pagatore per la fornitura di uno strumento di pagamento elettronico e che abbia sottoscritto una convenzione con la Pago PA S.p.A. ovvero il soggetto che abbia sottoscritto con la PagoPA S.p.A. una convenzione per potere mettere a disposizione dei propri clienti, in alternativa all’APP IO, un sistema per l’adesione al programma“.

Per dirla in parole molto semplici per “issuer convenzionato” si intende chi ha erogato all’utente il metodo di pagamento elettronico. Ricordiamo che per partecipare al piano cashback sarà necessario pagare con carta di credito, carta di debito, bonifico online o app di pagamento legate ad una o più carte come Google Pay, SatisPay, Apple Pay, Samsung Pay (ma non solo).

Quindi le strade per aderire al cashback sono due: o l’utente si registra personalmente usando l’app IO e caricando da solo i dati della carta (o delle carte) che vuole usare, oppure fa la procedura che gli metterà a disposizione la banca che ha emesso la sua carta. Al momento le banche non hanno ancora ufficializzato le rispettive procedure, perché devono ancora stipulare la convenzione con PagoPA S.p.A. e non sono quindi pronte.

L’uso di uno dei due metodi piuttosto che dell’altro potrebbe fare la differenza tra la necessità o meno di usare lo SPID. Se l’utente sceglie l’app IO allora è sicuro che dovrà avere lo SPID, altrimenti non potrà proprio registrarsi all’app. Questo perché lo SPID è un metodo di identificazione elettronico  utile, insieme alla CIE (la Carta d’Identità Elettronica) per confermare all’app l’identità dell’utente.

La cosa potrebbe essere diversa, invece, per chi sceglie di usare gli strumenti che le singole banche metteranno a disposizione. In teoria, in questi casi, lo SPID non dovrebbe essere necessario perché la nostra banca ci ha già identificato all’epoca dell’apertura del conto o dell’emissione della carta. Tuttavia, per avere la certezza in merito a questo aspetto, è ancora necessario attendere alcuni giorni.

A questo punto resta da sciogliere solo l’ultimo dubbio: quando parte il cashback di Natale, da quale giorno gli acquisti verranno conteggiati ai fini del bonus. Il Decreto 156 del 24 novembre non lo specifica e rimanda tutto ad una successiva comunicazione ufficiale da parte del Ministero delle Finanze. Le ultime indiscrezioni, però, parlano con insistenza dell’8 dicembre. Il giorno dell’Immacolata, infatti, è tradizionalmente quello in cui iniziano le festività natalizie e, con esse, lo shopping per i regali di Natale.

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