Addio ai partiti-persona, apertura a uomini della società civile e fine delle vecchie alleanze. Il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, ospite de ‘La telefonata’ di Maurizio Belpietro, su Canale 5, fotografando la situazione politica italiana chiude alla “stagione degli uomini della provvidenza”. E ribadisce che serve “un collettivo di persone che si pongono il problema di fare il bene dell’Italia”. Ma ‘boccia’ un collettivo che potrebbe portare ad una lista civica nazionale capeggiata dal presidente del Consiglio Mario Monti. “Il presidente del Consiglio è senatore a vita e non ha bisogno di presentarsi, chi gli vuole bene è inutile che lo evochi come possibile candidato alle elezioni e poiché io lo sostengo con forza non lo indebolisco con i gossip”. “Il problema – continua Casini – è che cosa si vuole fare: ci vogliono politici capaci di capire il momento, persone che vengono dalla società civile, magari qualcuno che attualmente è impegnato nel governo”. Insomma, Mario Monti non venga tirato per la giacca e continui a fare il suo lavoro alla guida dell’esecutivo tecnico per rimettere in sesto l’Italia. Diverso è il discorso per alcuni ministri dell’attuale governo, uno su tutti Corrado Passera, che potrebbero ricandidarsi in futuro e guidare una nuova coalizione che sicuramente non sarà la fotocopia delle vecchie alleanze fino ad ora viste. “Credo che i partiti debbano profondamente capire che le vecchie formule del passato non sono in grado di convincere gli italiani. I partiti sono un mezzo e non un fine che deve essere il bene del Paese”. Secondo Casini dall’esperienza di questo governo “i partiti non usciranno più con le vecchie alleanze del passato che non sono state in grado di guidare il Paese. Mi sembra difficile che il Pdl si ripresenti con la Lega – ha osservato – che è il principale antagonista a Monti in Parlamento, così come è difficile che il Pd vada con gli alleati di Vasto”.